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La prima missione che affronterete in Elite Force 2 (EF2 d'ora in poi) vi vedrà impegnati nell'ultimo scontro con i Borg, poi… il ritorno a casa. Al rientro avrete però una brutta sorpresa, i burocrati della Flotta Stellare decideranno di sciogliere l'Hazard Team, così dovranno passare un paio d'anni prima che il capitano Picard decida di ricostituire l'allegra combriccola d'assalto. Non appena l'Hazard Team capitanato dal prode tenente Alexander Munro sarà operativo a bordo dell'Enterprise-E, vi ritroverete subito immersi fino al collo in una fantastica avventura che per l'ennesima volta vi porterà… dove nessuno è mai giunto prima. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
EF2 è uno sparatutto in prima persona classico, dove l'azione la fa da
padrona, ma non mancheranno momenti d'esplorazione piuttosto intensi.
Ci troveremo a guidare la mano del tenente Munro attraverso una serie
di locazioni molto suggestive e diverse tra loro, come avamposti
stellari, pianeti alieni, navi spaziali, basi segrete e chi più ne ha
più ne metta. ' bene sottolineare come gli appassionati di Star Trek potranno godersi
il gioco più profondamente rispetto a qualsiasi altro utente, infatti i
riferimenti alla serie fantascientifica sono davvero moltissimi;
tuttavia, anche chi si avvicina per la prima volta a questo mondo non
sarà penalizzato eccessivamente. Certo, non conoscere la diffidenza
storica che c'è tra la Federazione e i Romulani, o l'essenza
commerciale della civiltà Ferengi… potrebbe non permettere ai non
appassionati di comprendere tutte le sfaccettature della trama, ma
niente di grave, i Ritual hanno ben pensato di introdurre delle razze
nuove di zecca, gli Attrexian, gli Idryll e una stirpe di bestie
malefiche più o meno in stile Zerg, in modo da coinvolgere maggiormente
chi ormai conosce i Klingon e i Romulani meglio delle proprie tasche, e
chi non ha ben chiaro chi siano i buoni e i cattivi. Il risultato
finale è una trama di assoluto spessore, con un intreccio discretamente
complesso e diversi colpi di scena degni di un film. |
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Molto divertente risulta la possibilità di condurre a nostra scelta la storia d'amore tra Munro e la compagna d'armi Telsia Murphy (storia già cominciata nel precedente capitolo) durante l' intero svolgersi del gioco, grazie ad alcuni dialoghi a scelta multipla. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una menzione d'onore merita immediatamente il tricorder (famoso scanner
multiuso della Federazione), grande assente nel primo EF e grande
protagonista in questo seguito. Questo gingillo non spara, ma permette
di analizzare a fondo persone e ambienti. I suoi diversi tipi di scan
permettono di individuare cedimenti strutturali non visibili ad occhio
nudo, forme di vita occultate, di capire quali siano le fonti di letali
gas tossici e raggi laser altrettanto pericolosi e molto altro.
Particolarmente divertenti risultano i giochini che ogni tanto ci
vengono proposti per sbloccare porte o modulare onde: sempre grazie al
tricorder, dovremo cercare di incanalare flussi di energia in modo
corretto, spostando segmenti di tubature (proprio come nel vecchio
videogioco dell'idraulico), oppure variare frequenza, ampiezza e fase
di alcune onde, fino a farle combaciare con un modello guida. Come già detto, nei panni del tenente Munro ci troveremo ad affrontare missioni piuttosto longeve di diversa natura, dalla protezione di scienziati al recupero di civili, dall'annientamento totale degli avamposti nemici a missioni di infiltrazione. Insomma, pur rimanendo uno sparatutto classico, a tratti frenetico, il gameplay risulta sempre vario e mai noioso, grazie appunto alla grande varietà di missioni e alla molteplicità degli obiettivi. |
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Una situazione particolarmenteinteressante e divertente è la possibilità di esplorare l'Enterprise tra una missione e l'altra. Anche se potrebbe risultare un po' noiosa ai non fan di ST, per gli appassionati questa fase rappresenta un sogno divenuto realtà: scorrazzare per i corridoi dell'ammiraglia della Flotta Stellare ascoltando i discorsi (a volte esilaranti) dei vari membri e accedere a luoghi mitici come il ponte di comando, la sala ologrammi (dove avrete modo di provare le nuove armi preparate dal vostro compare Klingon Korban), l'infermeria, la sala motori, gli alloggi dell'Hazard Team… procura emozioni davvero impagabili. E che dire poi della possibilità di visitare il quartier generale della Flotta Stellare a San Francisco? Tutte queste locazioni aiutano l'utente a calarsi completamente nel mondo di ST, mondo tra l'altro popolato da tutte quelle razze che hanno reso celeberrimo Gene Rodenberry: i già citati Romulani e Klingon, i Ferengi, gli Andoriani, i Nausicani, i Vulcaniani, i Betazoidi… all'appello mancano solo i Cardassiani. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tra le armi della Federazione è d'obbligo citare l'immancabile phaser, il vecchio fucile a compressione, un nuovo modello più simile ad un mitragliatore laser, una sorta di doppietta ad energia, ed un fucile in grado di sparare piccoli siluri quantici. Tra le armi aliene vanno citate una specie di gatling a tetrioni davvero impressionante, la leggendaria mezzaluna Klingon Bat'leth e un'arma sperimentale romulana dagli effetti devastanti. A grande richiesta torneranno i boss di fine livello (anche se ce ne saranno alcuni di metà livello o di un quarto di livello), elemento tanto arcade quanto divertente. Quasi sempre si riveleranno nemici molto ostici, e ci vorranno molti colpi anche delle armi più potenti per stenderli, ma non preoccupatevi, una barra rossa indicherà costantemente la loro energia, così saprete sempre regolarvi. La loro IA (intelligenza artificiale) è spesso elevata, al contrario dei nemici non umanoidi che punteranno sugli attacchi suicidi di massa in pieno stile Serious Sam per accopparvi. Più intelligenti sono invece i Romulani, i Klingon e più in generale i nemici umanoidi, che, senza di mostrare di essere dei geni, tendono comunque a muoversi parecchio, e pure a nascondersi per sparare da postazioni sicure. Nel complesso il livello di difficoltà è ben bilanciato: a livello normal la maggior parte degli utenti non avrà gravi problemi a terminare il gioco, trovandolo difficile al punto giusto e mai frustrante. A livello hard le cose cominciano a complicarsi non poco: pochi spari e la vostra dipartita sarà sicura. Con questa modalità i boss si dimostrano degli ossi davvero estremamente duri, e i tasti F6 e F9 diventeranno i vostri migliori amici. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimo (ma non meno importante) il multiplayer, giocabile sia in rete, che da soli contro dei bot. Oltre ai classici e sempre divertenti deathmatch da soli e a squadre e cattura la bandiera, è stata inserita una nuova modalità di gioco chiamata "Bomb defusion": in questa modalità dovrete piazzare una bomba nella tana dell' avversario e fare di tutto affinchè esploda; se per caso il nemico dovesse riuscire a piazzare una bomba nel vostro covo, avrete la possibilità di disinnescarla grazie al tricorder, tuttavia anche i nemici avranno questa capacità. A queste modalità vanno aggiunti diversi mutators (come l'introduzione di rune che conferiscono particolari poteri, modalità di gioco ad una sola arma, la caccia al giocatore invisibile e via dicendo) che diversificano e prolungano l'esperienza di gioco non di poco. In conclusione, EF2 non aggiunge quasi niente di nuovo al mondo degli FPS (tricorder escluso,e comunque scusate se è poco…), ma riesce a divertire come pochi altri giochi in virtù del già citato gameplay variegato, ad una longevità molto più elevata del suo predecessore (quasi raddoppiata, il primo EF si finiva in 7 ore scarse di gioco, qui ve ne vorranno come minimo 11), ad un multiplayer estremamente appassionante, alla suggestività dei livelli (vi accenno solo ad una missione fantastica in stile Aliens vs Predator su una nave derelitta della Federazione, ad una epico scontro a gravità 0 sullo scafo dell'Enterprose, e ad un incredibile inseguimento ferengi con interrogatorio finale), ma soprattutto ad un'atmosfera che definire fantasmagorica è riduttivo. Assolutamente un must per ogni trekker che si rispetti. |
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A cura di Antonio Marangoni | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
ultimo aggiornamento 16/09/2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||