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Nel 1986, a vent'anni dalla prima trasmissione di Star Trek, Gene
Roddenberry volle riprovare a creare una serie che affrontasse i temi
d'attualità degli anni '80-'90 (ormai i problemi sociali affrontati
nella Classica erano quasi tutti superati). E nacque così
Star Trek: The Next Generation, a cui spesso ci si riferisce come TNG...
Sono passati 78 anni dal tempo di Kirk, Spock e McCoy, ma la
Federazione, la Flotta Stellare, i Klingon e il resto dell'Universo di
Star Trek sono sempre lì.
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Qualche cambiamento
c'è stato, come la pace con i Klingon, ma i "viaggi
della nave stellare Enterprise" rimangono gli stessi. Ovviamente
l'universo si espande, diventando più affollato e difficile da
gestire.
La tecnologia è progredita, la vita è più comoda e
per questo le navi
della Flotta sono più grandi, più spaziose, meno
militari.Agli ufficiali è permesso portare a bordo le proprie
famiglie, dato che i periodi delle missioni si sono allungati.
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L'esplorazione è sempre la molla principale delle avventure, ma non
mancano situazioni particolarmente interessanti che si sviluppano nel
nuovo ambiente del Ponte Ologrammi.
Più complesso e articolato, il gruppo di personaggi di TNG è composto
da ben otto protagonisti fissi, nessuno dei quali si può considerare un
vero e proprio comprimario. La coralità e la totale assenza di
conflitti costituiscono la reale differenza rispetto alla serie
Classica: su questa Plancia regnano la collaborazione e la fiducia più
totale, tanto che a volte manca un vero e proprio confronto fra le
opinioni dei protagonisti.
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Il Capitano Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) rappresenta la saggezza
del comando, la cerebralità di una posizione difficile, ma anche il
coraggio e la sfrontatezza dell'esperienza. William T. Riker (Jonathan
Frakes) è un nuovo tipo di Primo Ufficiale, colui che esplora in prima
persona i nuovi ambienti, lasciando il capitano al sicuro sulla nave; e
in questo è molto simile al baldanzoso Kirk, anche con le donne.
L'occhio alieno di questa serie è un androide, Data (Brent Spiner),
completamente incapace di provare emozioni, ma desideroso di diventare
umano, tanto da evolversi in quella direzione imitando i compagni che
lo circondano e trovando comunque una sua identità.La presenza di un "portatore di handicap" a bordo era ovvia,
considerando i tabù che Star Trek è abituato a rompere, perciò troviamo
Geordi La Forge (LeVar Burton), cieco dalla nascita, ma prima Timoniere
e poi Capo Ingegnere sull'Enterprise.
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E poi il Klingon Worf (Michael Dorn), simbolo della pace con i vecchi
nemici che, pur rimanendo i guerrieri di sempre, sono ora diventati
alleati della Federazione. La presenza femminile è molto forte, a
partire dall'empatica Consigliere di bordo Deanna Troi (Marina Sirtis),
psicologa e amica a cui rivolgersi per i problemi più profondi.
Completamente professionale, anche se con un lato materno molto
spiccato, è la dottoressa Beverly Crusher (Gates McFadden) che si trova
a bordo con suo figlio, Wesley (Wil Wheaton). Quest'ultimo è il giovane
genio, in rappresentanza dei ragazzini del XX secolo che sanno usare
computer e tecnologia meglio degli adulti. Infine una nota per altri
personaggi, che possiamo definire di contorno, ma che in realtà fanno
profondamente parte della serie: Tasha Yar (Denise Crosby), capo della
sicurezza al femminile, che almeno per una stagione ha ricoperto il
ruolo della donna emancipata e "mascolina"; Guinan (Whoopi Goldberg),
la misteriosa aliena dall'antica saggezza e Q (John De Lancie), l'amico
cattivo eppure buono che accompagna il viaggio esplorativo di questa
Enterprise nella galassia.
Partita in sordina e con molti problemi (nessuno pensava che Gene
sarebbe riuscito a creare nuovi personaggi validi quanto i primi), la
seconda serie di Star Trek ha poi raggiunto successi insperati,
diventando nel giro di tre anni la serie TV più seguita in assoluto.
Anche in questa serie si parla di problemi attuali mascherandoli sotto
una ingegnosa cortina allegorica, permettendo così agli autori di
trattare terrorismo, droga, manipolazione genetica... |
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