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Grammatica della lingua vulcaniana
Questa che segue è la prima grammatica vulcaniana scritta in italiano, ad uso e consumo di quei pochi abitanti della Penisola che ancora oggi si ostinano a parlare italiano, ignorando beatamente il federale standard. Questo mio modesto lavoro è basato sullo studio pionieristico del prof. K.V. Zvelebil e del dr. M.J. Zvelebil. Non si tratta di una semplice traduzione, ma di una totale "riscrittura" della loro ormai "classica" grammatica nella lingua di Dante: l'adattamento si è reso necessario innanzitutto perché il federale standard, che è basato sull'inglese, presenta fonemi e strutture sintattiche sue proprie, e, trattando di una lingua difficile e particolare come il vulcaniano, è stato più facile far direttamente riferimento all'italiano. Tra l'altro, ho modificato la trascrizione dei nomi, rinunciando al peraltro ottimo sistema Zvelebil e usando la trascrizione ufficiale proposta dalla stessa Accademia delle Scienze di Vulcano e resa universalmente popolare dalla versione vulcaniana di SevTrek. La bozza è stata esaminata e corretta da un informatore vulcaniano il cui nome non viene rivelato per questioni di riservatezza.
Dario Giansanti Filologo esolinguista dell'Istituto Galen
0 - INTRODUZIONE.
Il vulcaniano moderno federale, o whlprala, è il termine con cui è conosciuta la lingua parlata sul pianeta che gli umani conoscono come Vulcano. Probabilmente il "vulcaniano" non è l'unica lingua parlata su Vulcano, allo stesso modo in cui sulla Terra non si parla solo lo standard, ma è sicuramente la lingua principale, assurta al rango di lingua globale per via dell'alto magistero dell'insegnamento di Surak, e quindi la più diffusa e quella conosciuta a livello planetario. Quale sia lo status delle lingue vulcaniane "minori", se siano esse ancora parlate o estinte, lo ignoriamo. Su questo punto i nostri informatori vulcaniani si sono mostrati alquanto laconici. Il vulcaniano è una lingua agglutinante: la parola allo stato fondamentale corrisponde alla pura radice e il numero e i casi vengono espressi da una serie di apposite desinenze posposte alla radice. Nel caso dei verbi, le desinenze dei modi e dei tempi vengono infisse in maniera peculiare, tipica delle lingue incorporanti. Altra caratteristica del vulcaniano è la sua tipica enumerazione per gruppi di cinque, essendo ogni gruppo contrassegnato da una tipica vocale. Lingua estremamente precisa dal punto di visto logico e matematico, il vulcaniano non è facile da imparare da un umano, a causa del suo diverso approccio alla realtà, che è scientifico, ma prima ancora, filosofico.
1 - FONETICA. La fonetica che qui trattiamo rappresenta il moderno vulcaniano. Poiché l'apparato fonatorio dei Vulcaniani è fisiologicamente diverso da quello degli umani, la pronuncia dei fonemi vulcanianiè per forza di cose approssimativa. Si raccomanda al neofita di non arrendersi alle prime difficoltà: i vulcaniani sono generalmente gentili e tolleranti nei confronti dei non-vulcaniani che si sono accollati il non facile compito di imparare la loro lingua.
1.i - Alfabeto. Il moderno vulcaniano standard comprende 38 o 39 lettere. Questa è la loro grafia nel sistema di trascrizione proposto inizialmente dal prof. Zvelebil e dal dr. Zvelebil nei loro studi pioneristici sulla lingua e la filologia vulcaniana:
Può capitare tuttora di trovare pubblicazioni che fanno uso del sistema Zvelebil. Tuttavia il sistema di trascrizione ufficiale, recentemente imposto dalla stessa Accademia delle Scienze di Vulcano, è poco diverso:
Rispetto al "vecchio" sistema Zvelebil, la trascrizione ufficiale distingue i digammi ponendo la seconda lettera in esponente. Questo sistema evita ambiguità tra i digammi dagli accumuli consonantici; ad esempio il gruppo sh va letto come fosse la sibilante s seguita dall'aspirata h, mentre sh è da intendersi come una sola lettera, la cui pronuncia è la "sc" dell'italiano sciocco. Si noti ancora che la lettera rh, presente nel sistema Zvelebil, è stata eliminata nel sistema ufficiale. Se sapete leggere l'Alfabeto Fonetico Internazionale, troverete qui una tavola con tale trascrizione.
1.ii - Vocali. Il vulcaniano contempla sei vocali: a e i o u ah. Possono apparire sia in forma breve che lunga, anche se nel sistema ufficiale non vengono differenziate nella scrittura. (Nel vecchio sistema Zvelebil le vocali lunghe venivano invece distinte facendole seguire da due punti: a: e: i: o: u: â:). Vi è poi una lettera, trascritta con y, che vale per il dittongo "ai". Pronuncia delle vocali (in verde la forma nel sistema Zvelebil):
Notiamo innanzitutto che il vulcaniano distingue tra a chiusa (a) ed a aperta (ah/â). Le vocali e ed o possono essere pronunciate sia aperte che chiuse, come in italiano. Abbiamo inoltre tre vocali en an on (e~ a~ o~) da pronunciarsi fortemente nasalizzate, come in francese o in portoghese. Le vocali possono inoltre formare una serie di dittonghi: ei oi au eu ou, etc.; l'unico che ha un suo proprio segno è il dittongo [ai] che è trascritto y (come nella parola t'hyla "amico", da pronunciarsi [t-haila]).
1.iii - Consonanti. Il vulcaniano presenta le seguenti consonanti:
Pronuncia delle consonanti (tra parentesi e in verde la forma nel sistema Zvelebil):
Gli accumuli di consonanti non sono rari, anzi, molto frequenti, come nelle parole kroy "fermo", katra "anima", plak "sangue", t'kahr "maestro", etc. Attenzione al fatto che sequenze di consonanti e vocali con lo stop glottale ' non vanno interpretati come accumuli consonantici o dittonghi vocalici: t'hyla "amico/amante", t'kahr "maestro", ka'athyra "lira vulcaniana" (con un accento secondario su ka- e il principale su -tha-).
1.iv - Note sulla trascrizione. Molti nomi vulcaniani, così come sono dati nei documenti e nei testi dove non è necessaria la trascrizione scientifica, sono spesso alterati e modificati. Normalmente vengono adattati all'ortografia e alla fonetica inglese. Così, il nome "Spock", andrebbe in realtà trascritto Spok (il "ck" è un gruppo che viene usato in inglese ma che in vulcaniano andrebbe pronunciato [tsk]), come è per Sarek e Tuvok. Lo stesso per il nome della famosa zuppa vulcaniana, che viene trascritta "plomeek", mentre in realtà la grafia corretta è plomik. D'ora in poi useremo la trascrizione ufficiale.
2 - CLASSI DI PAROLE. In vulcaniano le unità isolabili del discorso sono state classificate in diverse forme. Si distinguono così le seguenti classi di parole: 1 - Parole-verbi (divise in parole-azioni e parole-stato) 2 - Parole-entità (divise in parole-esseri e Parole-cose) 3 - Parole-deittiche 4 - Parole-qualità (divise in Parole-attributi e Parole-avverbi) 5 - Parole-numeri
3 - PAROLE-VERBI.
Le parole-verbi corrispondono ai normale verbi della grammatica italiana. La suddivisione in parole-azioni e parole-stato è evidente: le prime riguardano le azioni particolari che un soggetto può compiere, siano esse transitive o intransitive; le seconde riguardano lo stato del soggetto. Usando la terminologia dell'analisi logica, le parole-azioni vengono usate per esprimere il predicato verbale, le parole-stato per esprimere la copula.
3.i - Parole-azioni. Si tratta di verbi che esprimono un'azione fisica. Esempi:
3.ii - Parole-stato. In vulcaniano non esiste il verbo "essere" nel suo senso più astratto, ma vengono usati un certo numero di verbi che indicano vari modi d'essere: "essere alto", "essere buono", "essere rosso", "essere caldo", e via dicendo. Esempi:
(La frase "Io sono colui che sono" ha richiesto l'uso di complicate parafrasi ai traduttori vulcaniani della Bibbia!) Il verbo più vicino al verbo "essere" è kya [kaia] "esistere", col suo negativo kyani [kaiani] "non esistere".
4 - PAROLE-ENTITÀ.
Le parole-entità corrispondono ovviamente ai sostantivi dell'italiano. La loro divisione in parole-esseri e parole-cose ricorda un po' la vecchia divisione scolastica dei "nomi comuni di persona" e dei "nomi comuni di cosa". Vedremo in seguito la declinazione dei sostantivi, adesso limitiamoci a distinguerli.
4.i - Parole-esseri. Esempi:
Si noti che tutti gli esseri viventi rientrano in questa categoria, anche la horta, che è un essere a base silicea.
4.ii - Parole-cose. Esempi:
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