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La STICCON è la convention organizzata dallo STAR TREK ITALIAN CLUB (STIC). Nell'ambito di questa manifestazione, l'Ambasciata organizza riunioni e attività per i membri partecipanti. In seguito troverete lo Speciale STICCON X allegato al DK'Tahg.
Dal Diario di Guerra dell'Ambasciata Imperiale Klingon in Italia.
Missione "Sticcon XI"
338° giorno del 1472° anno dell'Era di Kahless
All'alba di un mercoledì glorioso, l'Ambasciatore ed il Ten. Col. K'Elia Motai K'Saar, da anni sua fedelissima aiutante di campo, si misero in viaggio fidandosi di uno dei più potenti mezzi di trasporto della Federazione: il treno.
Purtroppo tutte le stazioni per il teletrasporto erano guaste, e, dalle Forza di Difesa Klingon, alla richiesta perentoria dell'Ambasciatore di avere a sua disposizione IMMEDIATAMENTE un Sparviero era stato risposto con una sonora sghignazzata: per ordine dell'Alto Consiglio, tutte le navi in grado di combattere erano state mobilitate per controbattere l'invasione del Dominio. Armati di pazienza (oltre, ovviamente che di coraggio) e un abbondante stock di sigarette "Tartarok", l'Ambasciatore prese possesso della lussuosa carrozza viaggiante appositamente adibita per lui ed il suo seguito per raggiungere Modena.
Dopo molte sigarette fumate (alcuni umani che si trovavano, per loro disgrazia, nei pressi dell'Ambasciatore sono dovuti ricorrere alle cure mediche per pesanti sintomi di intossicazione) e ore di viaggio, la nostra delegazione arrivò alla Stazione di Modena. L'accoglienza è stata trionfale, unica pecca, mancava il tappeto rosso, cosa a cui l'Ambasciatore ha rimediato istantaneamente decapitando il responsabile del cerimoniale che tinse di rosso vermiglio il pavimento della stazione, "Ed allora sarà il tuo sangue, umano a lastricare la nostra strada verso il futuro!" ha esclamato.
Il tempo era cupo, l'aria fredda si incuneava tra le pieghe delle vesti, mentre l'umidità faceva brillare le lame delle armi. Ma questo non ha raffreddato certo gli animi dei nostri inviati, anzi.
Arrivati all'albergo, la delegazione prese possesso di un intero piano, no?, mezzo piano!, nemmeno? 5 suite! neppure? UNA stanza! Ma data l'importanza (e la dimensione) del personaggio era chiaramente ENORME, infatti L'Ambasciatore e il suo bagaglio si sistemarono comodamente, mentre l'altro malcapitato ha dovuto accontentarsi del ripostiglio! Dopo una breve perlustrazione dell'area, l'Ambasciatore pur essendo ancora vigile e desto, ha dovuto dare ascolto alle preghiere del suo seguito ed ritirarsi a riposare.
Il giorno dopo, giovedì, inizio ufficiale della STICCON, arrivò il grosso delle truppe. Da tutta l'Italia si riunirono MILIONI, no? MIGLIAIA, nemmeno? CENTINAIA, neanche? Va beh, un piccolo gruppo di appassionati di Star Trek di tutte le razze esistenti. Numerosi guerrieri non vollero perdersi l'occasione di assistere al trionfo personale dell'Ambasciatore e per veste sua dell'Impero Klingon.
Nel corso della giornata, a dorso di un primitivo mezzo terrestre, arrivò dal profondo nord anche il Capitano Kernn, che appena vide (da due, tre chilometri di distanza) l'imponente figura dell'Ambasciatore mollò tutto in mano ai suoi schiavi portatori (quali!), e corse incontro ad abbracciarlo (abbracciare?) calorosamente. Dopo due o tre cordiali testate (e un forte mal di testa) i due valorosi guerrieri fecero il punto della situazione.
Appena salito negli alloggi a lui riservati, il Capitano, fu assalito da un tanfo ammorbante: negli appartamenti privati il Tosk, un romulano! Che, per di più aveva anche approfittato dell'immensa generosità dell'Ambasciatore che gli aveva lasciato depositare i suoi stracci ed armamenti!
Notoriamente, il capitano Kernn non possiede la stessa generosità dell'Ambasciatore, dato che il romulano doveva sgomberare velocemente per fare posto, Kernn, pur di non avere nel suo alloggio qualsiasi cosa che ricordasse un romulano, ordinò ai suoi schiavi d'Orione di portare via tutte quelle carabattole.
Mentre Tosk stava arrancando visibilmente provato dal trasloco, il klingon, gli disse (pur di fare più in fretta), "Vuoi che porti io il resto?" , lui rispose "Si' grazie!" Dopo aver velocemente scaricato tutto, al capitano Klingon rimase il sospetto che l'astuto romulano avesse finto di essere stanco pur di agguantare l'unica possibilità della sua vita di avere un facchino Klingon! Mah!
Nel frattempo l'Ambasciatore si era appostato nella strategica posizione di controllo al primo piano dell'accesso alle principali sale della STICCON. Continuando a fumare imperterrito davanti a qualunque divieto e consigli da parte dello staff medico presente, scrutava e analizzava tutti i partecipanti uno per uno mentre questi passavano obbligatoriamente dalla porta d'ingresso alle sale.
Non passò inosservato che ovunque nell'insediamento federale apparvero manifesti raffiguranti il nostro amato Cancelliere Gowron che intimava rispetto e timore nei deboli di spirito! Ovunque l'occhio si posasse appariva una tangibile segno della presenza dell'Impero, e questo era solo l'inizio!
Quel giorno, tra gli altri guerrieri, giunse anche il capitano Kemkes Vestai Khemara, una delle più affascinanti guerriere dell'Impero. L'incontro dei tre condottieri , che non si vedevano da tempo, fu commovente: i tre si scambiarono, ancora una volta, pegni e giuramenti della loro amicizia "Questi saranno giorni da ricordare a lungo" confidò l'ambasciatore ai suoi due fidi "Kahless mi è apparso" spiegò "E mi ha inviato una visione di gloria!". "Oh, un segno molto potente!" assentì Kernn. "Si, infatti" rispose Kemkess "Molto potente mio signore. Ma, che te fumi?"
Alla riunione del Senato delle Razze tenutasi in questa occasione, dopo mesi di trattative segrete, bustarelle, e minacce di ritorsioni più o meno velate, l'Ambasciatore (gira voce che minacciato i vulcaniani di darli in pasto al suo piccolo giardino botanico) riuscì a portarsi a casa il trofeo più ambito: la poltrona di Moderatore del Senato delle Razze.
Ora tale poltrona fa bella mostra all'ingresso dell'enorme residenza imperiale dell'Ambasciatore!
Nulla, però, supera l'apogeo raggiunto durante la serata in costume! In quella memorabile occasione, che verrà cantata dai bardi e ricordata negli annali della storia klingon, un' idea sovversiva passò per la mente del capo della delegazione Klingon: uccidere il famoso Capitano Sulu! Quale atto glorioso meglio di questo sarebbe stato ricordato nei secoli a venire? Tenendo tutti all'oscuro dei suoi propositi, chiese al fidato Capitano Kernn di procurargli una affilata Bat'telH. Cosa non difficile per il nostro Capitano, dato che tra l'arsenale bellico che si era trascinato dietro, vi era anche la sua armeria personale, tra cui due bat'telH appartenute alla sua famiglia da generazioni. Con grande onore passò l'arma all'Ambasciatore, il quale, ammirato dalla maneggevolezza dell'arma, comandò di avere le specifiche di fabbricazione della stessa, perché, una ritornato in sede, il proprio fabbro personale, potesse farne una replica.
Le misure di sicurezza della federazione erano, però imponenti, per avvicinare più facilmente il Capitano Sulu, l'Ambasciatore si iscrisse e partecipò al concorso in maschera della STICCON.
Tanto questi federali non si sarebbero mai accorti che la sua non era una maschera, ma il suo vero aspetto! Vero come la morte che sarebbe arrivata per mano sua al leggendario Capitano Sulu!
Il momento cruciale giunse: passando vicino alla sua vittima, l'Ambasciatore alzò la sua arma ed urlò "Human! You will die!". Sulu si mise a ridere pensando ad uno scherzo, dicendo "No, no, I am a friend of the Klingons." ciò spiazzo' l'Ambasciatore (che si era aspettato una reazione più ortodossa), e, colpito dal coraggio e dalla reazione della vittima desistette dal compiere l'affondo finale. Ormai, l'effetto sorpresa era perso. L'Ambasciatore pensò di aver perduto ogni possibilità di portare a termine il suo piano e quindi fece una ritirata strategica e sfilando in mezzo alle ovazioni della folla presente si mise in un angolo a studiare la contro mossa. Quando, all'improvviso, lo speaker della federazione passò il microfono al Capitano Sulu perché pronunciasse la sua scelta del costume migliore, e Sulu pronunciò il nome dell'Ambasciatore! Quale nuova inaspettata occasione per tentare di ucciderlo! Felice come una pasqua, l'Ambasciatore saltellò sul palco verso la vittima disegnata, per rispetto verso l'avversario disarmato appoggiò la bat'telH, si asciugò le mani sulla divisa d'ordinanza e corse incontro all'umano a braccia aperte, chiaramente per stritolarlo! I due rimasero stretti in un corpo a corpo che è durato un eternità. Poi, di scatto, si staccarono, Sulu consegnò all'Ambasciatore la coppa della vittoria e, indietreggiando per poco non fece una fine ingloriosa, inciampò sull'orlo della pedana quasi cadendo all'indietro. L'Ambasciatore aveva quasi ottenuto lo scopo, ma non era questo il sistema, quindi aiutò il suo avversario a rimanere in piedi. Prese la coppa e se ne andò trionfante in mezzo ad una folla festante che non si era accorta di quello che stava avvenendo. Il giorno dopo, alla sessione autografi, riconoscendolo nel suo travestimento da umano, il Capitano Sulu firmò l'autografo all'Ambasciatore scrivendo "To Antonio, the Klingon Warrior" il migliore onore che un federale poteva fare: riconoscere il valore di guerriero! Qapla'
Ma, gli onori non erano finiti, più tardi, quella stessa notte, avvenne in una sala piena di persone (cinque) il passaggio delle consegne ufficiale tra il vecchio moderatore romulano Tosk e il trionfante Ambasciatore Klingon. Oltre a loro c'erano il Capitano Kernn che documentava la scena riprendendola per l'Archivio Imperiale, e due Romulane. Il passaggio avvenne molto tranquillamente mentre l'Ambasciatore strappava violentemente dalle mani della romulana la collana e il sigillo di Moderatore con somma soddisfazione! Ormai poco rimaneva da raccogliere, la STICCON volgeva al termine e mentre si impacchettava armi e bagagli per il ritorno delle rispettive basi, una lacrima di soddisfazione scendeva dalla guancia del vecchio Ambasciatore che si ritirava a coltivare le sue piantine carnivore!