4 gennaio 2013
San Michele al Tagliamento (VE)
Sin dalle prime ore del mattino il giardino della residenza di Alberto e Gabriella è pieno di persone che arrivano da tutta Italia e dall’estero per rendere omaggio all’amico scomparso.
In molti portano sotto i giubbotti la divisa che Gabriella ha chiesto loro di indossare senza alcuna preoccupazione, dato che oggi è il giorno dell’ultimo saluto ad Alberto Lisiero, presidente dello Star Trek Italian Club, per gli amici l’Ammiraglio.
Il corteo di auto dirette alla chiesa di San Michele Arcangelo viene scortato dai vigili che bloccano il traffico per lasciare passare il fiume di mezzi.
La chiesa è piena e c’è qualcuno in piedi.
La chiesa straripante di amici di Alberto
La cerimonia è celebrata da un prete amico della coppia e al termine della messa, la moglie di Alberto, Gabriella, pronuncia alcune parole:
“Grazie per essere qui. So che moltissimi di voi hanno fatto milioni… migliaia di chilometri per essere qui e non sapete quello che significa per me. Per noi. In realtà forse lo sapete, perché siete la nostra famiglia, siete i figli che non abbiamo mai avuto… una famiglia in cui non ha assolutamente nessuna importanza se abbiamo tutti cognomi diversi. Alberto ha cambiato la vita a molti di voi. Non ha cambiato la mia, lui era la mia vita. Una parte di me muore con lui oggi ma l’altra parte dovrà cercare di l’allegria, la giovialità e il sorriso che lui ha sempre avuto. Forse pochissimi tra voi hanno visto Alberto veramente arrabbiato. Io l’ho visto due volte sole in 26 anni che ci conoscevamo. Ci siamo conosciuti il 14 giugno dell’86, molti di voi lo sanno, gli altri lo possono leggere sull’Inside 14 a pagina 6… numeri ricorrenti. Il basco con cui ci siamo conosciuti è insieme a lui adesso e insieme a lui c’è anche un pupazzetto di Capitan America, che era il suo eroe di bambino. Come Cap, Alberto era un buono. Troppo buono, diceva qualcuno, ma non si è mai troppo buoni quando si cerca di… quando lui metteva insieme le persone che litigavano per cercare di far capire all’uno le ragioni dell’altro. Quando si ergeva a negoziatore delle dispute tra amici e non era contento finché questi due amici non si stringevano di nuovo la mano e si davano di nuovo la parola. Vi chiedo una cosa per onorarlo, l’unica cosa che vi posso chiedere. La prossima volta che litigherete e avrete a ridire con qualcuno, perché nessuno di noi è Alberto, pensate a cosa Alberto avrebbe fatto, a quello che lui cercava di fare, perché prima di reagire lui cercava di comprendere. Questo sarà l’unico modo per cui questa morte non sia una morte ma solo lo stadio in cui si vive nelle memorie degli altri e nell’esistenza cosmica.”
Subito dopo, Patrizia ha aggiunto alcune sentite parole di saluto a nome dei soci STIC:
“Si dice che il valore di una persona si misuri anche dal numero di persone che interviene al suo funerale. Quello di oggi, si può paragonare a un funerale di stato, con la grande differenza che nessuno qui è intervenuto per dovere. Se siamo qui oggi, se abbiamo fatto di tutto per esserci nonostante gli impegni delle nostre vite, è per rendere omaggio a un grande uomo buono, come qualcuno lo ha definito. Vogliamo essere uniti in questo ultimo saluto al nostro “Ammiraglio” come una grande famiglia, quella che ha creato insieme a Gabriella. Alberto ha fatto la differenza, siamo tutti noi la sua differenza e se siamo le persone che siamo è anche grazie a lui. Ora Alberto non è più con noi ma guardandovi, vedendo quanti siamo oggi a salutarlo, di sicuro non ci ha lasciato da soli. È stato un onore essere tuoi amici.”
Dopo un’ultima foto di gruppo con Alberto, il fiume di auto ha ripreso il suo percorso verso il cimitero di San Michele dove ora l’Ammiraglio riposa.
Un ultimo tributo dalla famiglia che Alberto ha creato è stato il ritrovarsi in pizzeria, come fosse una convention, per scambiarsi i ricordi su quell’uomo che ha reso realtà un sogno.
Foto di Tino Barletta
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