Siamo lieti di annunciare il ritorno a Bellaria – Igea Marina di Alfredo Castelli, papà del Detective dell’Impossibile Martin Mystère, che festeggerà con noi proprio i 50 anni di carriera nel mondo del fumetto e quale occasione migliore per insignirlo del premio Alberto Lisiero per la divulgazione del fantastico 2015.
Alfredo Castelli coltiva la passione per il fumetto fin da giovane: nel 1965, a 18 anni, esordisce su “Kolosso” e pubblica in appendice a “Diabolik” le storie grottesche di Scheletrino, da lui sceneggiate e disegnate. Nel 1966 fonda, assieme a Paolo Sala, la fanzine autoprodotta “Comics Club 104”. Collabora a “Cucciolo” e “Tiramolla” della Edizioni Alpe e a “Topolino”, allora della Mondadori, per cui scrive anche Topolino e il triangolo delle Bermude disegnato da Massimo De Vita.
Non è solo sceneggiatore, ma anche brillante autore: per la TV scrive caroselli e alcune serie per la RAI. Nel 1967 lavora per la Editrice Universo scrivendo storie di Pedrito el Drito, Rocky Rider e Piccola Eva. Fonda inoltre alcune riviste che saranno di importanza storica per il fumetto italiano: due esempi sono “Tilt” (con Mario Gomboli, Marco Baratelli e Carlo Peroni nel 1969, prima come fanzine e poi come rivista) e “Horror” (con Pier Carpi e Luigi Cozzi, sempre nel 1969), per le cui pagine creerà nel 1970 il personaggio Zio Boris.
Tilt è anche il nome della rubrica sul “Corriere dei Ragazzi” a cui collabora lavorando con Tiziano Sclavi, Bonvi, Tacconi e Peroni negli anni ’70. Sempre negli anni ’70 collabora in Italia con “Il Giornalino” e scrive storie per l’estero per la rivista tedesca “Zack” e per le francesi “Bazaar”, “Pif” e “Scoop”, creando alcuni dei suoi personaggi più famosi come L’omino bufo (una striscia comicodemenziale, 1970), Gli Astrostoppisti (1972), L’Ombra (1973), Otto Kruntz e Gli Aristocratici (1973 con disegni di Ferdinando Tacconi).
Nel 1978, quando già scrive con regolarità sceneggiature per le storie di “Zagor” e “Mister No” (oltre 60 numeri), crea per il settimanale “Supergulp” il fumetto di Allan Quatermain, che fornirà le basi per il futuro Martin Mystère, personaggio che proporrà a Sergio Bonelli nel 1980. La propensione di Castelli per il mistero prende quindi forma con la pubblicazione di “Martin Mystère” nel 1982. Proprio da questo albo partono i primi esperimenti di numeri speciali (1984) e Almanacchi (1988), ora pubblicazioni consolidate anche per gli altri eroi di casa Bonelli.
Nel 1983 rifonda, insieme a Silver (Guido Silvestri, padre di Lupo Alberto), la prestigiosa rivista “Eureka” della Corno. Sempre negli anni ’80 Alfredo Castelli torna a collaborare con “Topolino”.
Negli anni ’90 lancia “Zona X”, testata che nasce da una costola di “Martin Mystère”.
Seguiteci alla StarCon per la consegna del premio Alberto Lisiero ad Alfredo Castelli.
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