Anche quest’anno Carlo Recagno vi propone i suoi diari giornalieri di una convention. Direttamente da Bellaria, giorno per giorno seguirà per voi gli eventi della StarCon.
Qui Bellaria, vi parla il vostro inviato speciale, che vi racconterà giorno per giorno la convention.
Signori, è un evento storico: ricominciamo da uno. Uno perché è la prima edizione della StarCon, la manifestazione che riunisce sotto lo stesso tetto Sticcon, Yavincon, Italcon, RaDWHUno e altre realtà della fantascienza e del fantastico. Una ulteriore evoluzione, quindi, del percorso che iniziò ventotto anni fa, quando un gruppo di appassionati dette il via alla convention dello Star Trek Italian Club. Molte cose sono cambiate da allora, alcuni volti non ci sono più, e volti nuovi si sono avvicendati, ma la strada da percorrere è sempre quella, e da anni conduce al Palacongressi di Bellaria. Il tempo non è dei migliori, piove e non fa certo caldo (d’altra parte è un mese prima della solita data, cosa vogliamo pretendere?), ma le intemperie ci fanno un baffo. E così abbiamo sfidato la pioggia e il vento, attraversando l’Italia per giungere qua, tra autostrade, voli aerei e incredibili cambi di treno. Io mi sono perso nei sotterranei della stazione di Bologna, disperando di riuscire a uscirne fuori. Ho visto gente disperata dalla barba lunga e incolta, che si aggirava da mesi con trolley, moglie e figli, mendicando un tozzo di pane e una ricarica del cellulare per poter chiamare soccorso. E ho temuto di diventare anch’io come loro, ma sono riuscito a uscire in superficie e a prendere in tempo il Frecciarossa per Rimini. Le avversità temprano il carattere, dicono: ebbene, io da questa esperienza sono uscito temprato come una matita, ed è stato con nuova determinazione che in treno sono riuscito a scrivere ben sette pagine di una sceneggiatura di Martin Mystère, con viva e vibrante soddisfazione. Pensavo che nulla mi avrebbe potuto più fare paura, ma quando sono arrivato a Bellaria mi sono trovato faccia a faccia con l’orrore.
Brivido, terrore e raccapriccio.
Una realtà disumana, che si fa fatica ad accettare. Molti di noi infatti si rifiutano di crederci, ma purtroppo è così.
Il forno dove abitualmente ci recavamo per comprare i bomboloni alla crema…è CHIUSO!
Chiuso. Chiuso.
Come è stata possibile una cosa del genere? Quale oscuro complotto è in atto contro di noi? Che sia colpa delle scie chimiche? Ormai è troppo tardi per rimandare la convention, e dovremo andare avanti senza bomboloni.
Cinque giorni senza bomboloni alla crema. No, non avrei mai pensato che saremmo giunti a questo.
Resisteremo, alcuni di noi già temono la crisi di astinenza e stazionano in una pasticceria dove cercano di consolarsi con dei banali krapfen, ma è come il metadone, e non c’è confronto.
Vi farò sapere nei prossimi giorni se saremo riusciti a resistere.
Intanto la convention si è aperta, con proiezioni, quiz e giochi.
Il mio regno per un bombolone.
Se avete un cuore, e soprattutto se avete bomboloni alla crema, inviateli qui: Palacongressi, Bellaria-Igea Marina.
Vi prego.
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