Nota: L’articolo è stato leggermente modificato rispetto alla pubblicazione iniziale.
Voi, che siete rimasti a casa, dovete sapere. Dovete sapere tutto. Ogni cosa della giornata di sabato della Starcon. E io, modestamente, sono il vostro uomo, il vostro reporter, il vostro uomo all’Havana, il vostro Gola Profonda.
Io ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare, e ho pure il sospetto di aver già rubato questo incipit qualche altra volta, per qualche altro resoconto, anni fa.
Ho visto Federica Minguzzi del Doctor Who Italian Club vestita da Dodicesimo Dottore con la chitarra elettrica, per ricreare la celebre entrata in scena di Peter Capaldi dal primo episodio della nona stagione (Bellaziooooo!)
Ho visto Paolo Attivissimo chiacchierare di giochi di parole anglosassoni intraducibili assieme a Federica e a Gabriella Cordone, per il panel sul doppiaggio in Doctor Who (non dimentichiamoci che c’è anche la Regeneration One, la prima convention del Dwic).
Ho visto Chase Masterson vestita da donna normale e non da vamp (t-shirt e scarpe basse) parlare del suo lavoro negli audiodrammi di Doctor Who.
E, con l’aiuto degli whoviani presenti, improvvisare un balletto sulle note del tema della serie (doooo-weeeee-oooohh….)
Ho visto Terry Farrell sul palco del Palacongressi, vestita in maniera semplice, con scarpe basse e senza un filo di trucco, ed essere senza sforzo alcuno la donna più bella ed elegante del mondo.
Ho visto un folletto inglese (Sylvester McCoy) che non ne voleva sapere di stare sul palcoscenico durante il suo panel, ma girare in continuazione per la platea, parlando a raffica e salutando gli intervenuti (Non si fermava un momento, bisognava sempre rincorrerlo con l’obiettivo della fotocamera, e alla fine eravamo esausti noi che eravamo seduti).
E ho visto, anzi, rivisto lui. Il capitano per eccellenza.
Perché per noi, di una certa età cresciuti negli anni 80 con la serie classica di Star Trek, lui resterà sempre IL capitano, con l’articolo IL maiuscolo. James Tiberius Kirk, comandante della U.S.S. Enterprise. Vale a dire il grande William Shatner. Il solo e l’unico.
Un uomo, un’icona, un simbolo vivente dell’avventura, un emblema dell’esplorazione e dello spirito indomito dell’uomo. E un gigione pazzesco. Anche più dell’ultima volta che era stato qui a Bellaria, undici anni fa. Malgrado l’età non più verde e il girovita non più contenuto, è un uomo dotato di grande energia e di grande voce.
E poi ho visto Francesco “il Navarca” Spadaro assistere all’intervento di William Shatner, per lui il più grande attore vivente, senza neanche rendersi conto di aver seduto vicino il più grande autore Marvel vivente: Leo “Rat-Man” Ortolani.
Sì, è arrivato, era tra noi, e, nella mega-serata di sabato, ha ricevuto la targa intitolata ad Alberto Lisiero.
E, parlando di premiazioni, come di consueto si sono svolte le consegne del Premio Italia. Potete trovare l’elenco dei vincitori qui: http://www.fantascienza.com/21308/premio-italia-un-grande-tributo-per-giacomo-pueroni . Per ora, è sufficiente dire che, dei “nostri”, l’ambito premio è andato a Giacomo Pueroni (illustrazione), Paolo Attivissimo (miglior traduttore), Claudio Chillemi (romanzo e racconto; Chillemi inoltre ha ricevuto anche il premio Vegetti), Francesco Spadaro (articolo su pubblicazione professionale) e Carlo Recagno (miglior fumetto).
Senza togliere nulla agli altri, è una vittoria soprattutto per l’amico Giacomo, per anni sempre nominato senza mai vincere, un po’ come Di Caprio per l’Oscar; ed era giusto quindi che, nell’anno in cui Di Caprio ha ricevuto la statuetta, anche lui avesse l’ambito Premio Italia. Per chi di voi non lo sapesse, Giacomo Pueroni è purtroppo affetto da sindrome laterale amiotrofica (SLA), e questa vittoria è per lui molto significativa.
Il culmine della serata è poi arrivato con la sfilata dei costumi. Ebbene, sarà stato il trentennale, sarà stata la Starcon Comics, sarà stata l’aria, l’acqua, il caffè, sta di fatto che non abbiamo mai avuto una sfilata così ricca e varia. (E voi che siete rimasti a casa ve la siete persa! Ha! Ha!). Presentati da un insolito Nicola Vianello in tenuta da lord inglese, abbiamo avuto veramente di tutto e di più. Dal gruppo dei giovanissimi (la “next generation” dello Stic) che interpretava gli Avengers (con tanto di Spider-boy) a una splendida Madame Vastra di Doctor Who; da una rappresentazione di DS9 e del wormhole (giuro!) al gruppo di Stargate; dalla squadra di Vic fontaine di DS9 alla Idris di Doctor Who; dalla splendida Missy (sempre Doctor Who) a una giovane Rat-Girl (da Rat-Man, naturalmente); fino allo sconcertante Davros (ancora Doctor Who).
Insomma, è stata una grande giornata (e come poteva essere diversamente?), fittissima e ricchissima di avvenimenti. Ci sono molte cose che mi sono dimenticato di menzionare (il minispettacolo di improvvisazione di Roby Rani, per esempio), e altre alle quali non ho potuto partecipare perchè occorrerebbe potersi sdoppiare, o triplicare: i giochi, i dibattiti, le conferenze scientifiche, e ospiti come Manu Intiraymi (Star Trek: Voyager) e Nalini Krishan (Star Wars). Ma una cosa non si puo’ dimenticare, in quanto appunto indimenticabile e unica. A conclusione della serata, ultimo spettacolo del palinsesto, è stata proiettata una intervista esclusiva fatta apposta per la Sticcon da Rodrigo Araya a nientemeno che “Astrosamantha” Cristoforetti, nella quale la “donna delle stelle” risponde alle domande raccolte tra i soci Stic.
Un’intervista che, da precisi accordi, non verrà mai diffusa da nessuna parte. Ma per chi non c’era verrà pubblicata una fedele trascrizione sul prossimo numero dell’Inside, quindi abbiate fede!
E, a serata conclusa, il consueto “dopo festival” sui divanetti dell’albergo, con lo spuntino di mezzanotte a base di bomboloni, fino alle tre del mattino o anche oltre. Del resto, come ci ha insegnato l’Ammiraglio, “non è domani finchè non si va a dormire”. E chi ha dormito, in questi giorni? Questa è Bellaria, signori. Questa è la Starcon!
Carlo Recagno
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