STARCON REPORT: THE FINAL DAY (DOTT. PALMITO)
Una settimana più tardi, in uno studio di psicanalista
“Permesso?”
“Entri, entri.”
“Oh, dottor Palmito, se devo dire la verità qui mi trovo male”
“Uh? Qui nel mio studio?”
“No, nella sala d’attesa. E’ tutto il giorno che aspetto il mio turno di parlarle”
“Mi scusi, è un periodo piuttosto impegnativo. Si accomodi, cominciamo subito. Mi dica: per caso soffre di attacchi di tristezza ogniqualvolta qualcuno menziona il pianeta Coruscant? Prova l’irresistibile impulso di rispondere “dottore chi?” quando qualcuno menziona la parola “dottore”? Le si azzera la salivazione quando vede una gonna corta e dei tacchi a spillo che ricordano la tenuta di Chase Masterson?”
“Sì, ma quello sempre”
“Ah già. E mi racconti, se qualcuno le dice che il suo cellulare è un android, lei per caso risponde che non è quello il droide che sta cercando? Quando sente la parola “convention” viene preso da una nostalgia che al confronto la saudade brasiliana è il carnevale di Viareggio? Scoppia improvvisamente a piangere se per caso sente profumo di bombolone alla crema?”
“E’ proprio così, dottore! Come fa a saperlo?”
“Lei è il quattordicesimo che presenta gli stessi sintomi, in questi ultimi giorni ho dovuto occuparmi di molti suoi colleghi che sono rientrati da Chianciano…”
“…con il fegato non più sano, dopo aver mangiato in quel ristorante…”
“Sì, ma quello è competenza del mio collega, il gastroenterologo, e in ogni caso prima o poi arriverà Cannavacciuolo a fargli un mazzo tanto, stia sicuro…”
(Suona il telefono): DRRIINN DRRINN
“Scusi un minuto…pronto? Cosa? No, qui non abbiamo palmiti! Sono io che mi chiamo Palmito!”
CLICK
“Abbia pazienza, mi fanno gli scherzi…dicevo, molti altri soffrono del suo stesso malessere, al rientro dalla convention. Sono tutti affetti da SDPS = Sindrome Depressiva Post-Starcon, e io li sto aiutando a riprendere una vita normale. Per dire, ieri ho ascoltato i suoi amici Jessica Farella e Massimo Romani”
“Anche loro?”
“Sì, e lei era molto più stressata di lui”.
“Come mai?”
“Perché è sposata con Massimo Romani”
“Capisco”
“Adesso si rilassi, si sdrai su quel lettino e liberi la testa da tutti i pensieri …qual è la prima cosa che ricorda?”
“Io… ero alla Starcon, sì. Sabato ero andato a letto a notte fonda, dopo aver scritto e mandato online il report della giornata. Ho dormito pochissimo, mi sono dovuto alzare subito”
“Perché?”
“La domenica mattina era programmata “Invasion Chianciano”, tutti in costume a sfilare per la città, per farci vedere dalla popolazione locale mentre ci dirigevamo in direzione Palamontepaschi”
“E com’è stato?”
“Beh, faceva un caldo bestia per essere fine Maggio, al confronto Vulcano è Rura Penthe, ma è stato divertente attraversare la città in gruppo, sotto gli sguardi curiosi e increduli della gente che senza dubbio si chiedeva da quale pianeta fossimo sbarcati”
“E il Palamontepaschi, com’era?”
“Bello, anche se penalizzato dal fatto di essere distante dalla Starcon, e un po’ fuori mano. Un luogo grande, con ampi spazi in cui muoversi, banchi con gli espositori e un bel palco per il cosplay. Una piccola fiera del fumetto e dei giochi che merita di crescere e di espandersi.”
“Lei ci teneva ad andarci, non è vero?”
“Sì…volevo vedere la mostra dedicata al mio amico Giacomo Pueroni, disegnatore di “Jonathan Steele”, “Dragonero” e altre serie . E’ scomparso, purtroppo, qualche mese fa, ed era giusto che venisse ricordato dalla sua famiglia. Era un grande e gli volevamo tutti bene, nello Stic e non solo”.
“Sono certo che la mostra gli avrebbe fatto piacere. E mi dica, cos’altro c’era di bello, alla Starcon Comics?”
“Stefanie Groener vestita da Wonder Woman, naturalmente”
“Ah, sì, un vero spettacolo, ho visto in rete le foto. A proposito, ne ha scattate anche lei? Quante ne ha fatte? Me le passa? Ho qui la chiavetta…”
“Dottore, lei ha una strana luce negli occhi…Comunque, finita la visita al Palamontepaschi siamo tornati all’Hotel Excelsior. C’erano di nuovo gli ospiti. Come il giorno prima, abbiamo cominciato con Colin Baker. E’ in gamba, ha mantenuto un grande rapporto con il pubblico, nel corso degli anni, grazie anche agli audiodrammi che gli hanno permesso di tornare a interpretare il Sesto Dottore con la voce soltanto; perchè – diciamocelo – non c’ha più il fisico”
“Grande ospite. E poi chi c’era?”
“Di nuovo Catherine Schell. La mutaforma aliena di “Spazio: 1999”, ha presente?”
“Eccome, Maya è stato uno dei miei primi amori guardando la TV da ragazzino. E’ a causa sua che ho cominciato a portare gli occhiali”
“Vedo che ci capiamo: dopo c’è stato Anthony Daniels, che, proprio come Sylvester McCoy l’anno scorso, non si è accontentato di restare sul palco, ma è sceso in platea per mischiarsi al pubblico e stare faccia a faccia con che gli porgeva le domande: bisognava in continuazione girarsi per seguirlo, non si poteva stare tranquilli sulla poltrona.”
“Poi avete avuto di nuovo Colm Meaney e infine Christopher Lloyd, giusto?”
“Esatto, grandi attori. Anche loro hanno ripetuto con successo le performance del giorno prima. Incredibile a dirsi, Lloyd era un po’ timido e riservato, anche se cercava di non darlo a vedere, e…”
(suona di nuovo il telefono): DRRINN DRRINN
“Mi scusi solo un istante…Pronto? Cosa? Di nuovo? No, i palmiti io non li vendo, avete capito? Palmito è il mio nome! Vadaviaiciap!”
“Dottore, se la prendono in giro…”
“Non ci badi, basta sapersi abituare. Continui a parlarmi della Starcon. Mi dica, ce n’erano molte?…”
“Di cosa?”
“Di cosplayer, quelle ragazze che indossano costumi aderenti e succinti. Io vi conosco, a voi nerd, sempre a sbavare dietro a donne poco vestite! Mmmh, slurp!”
“Veramente mi sembra che sia lei a…”
“Tutte con il tacco dodici e la quinta di reggiseno, vero? Ooorgh…sento che mi sta venendo una psicanalisi! Il mio es che insorge….sìììì! Freud, Feuerbach, Schopenhauer!!…”
“Rossi, Dossena, Polenghi, Lombardo! Per favore, usi l’asciugamano, con tutta questa filosofia tedesca… Dicevo, dopo gli ospiti abbiamo avuto l’asta di beneficenza e poi la cena di gala, la prima nella nuova sede. A Bellaria eravamo abituati a spazi ampi, a Chianciano invece ci siamo trovati in una sala più piccola e abbiamo dovuto adattarci; eravamo un po’ pigiati, e i camerieri hanno dovuto fare lo slalom per servire ai tavoli, ma pazienza.”
“La serata è stata un successo: il taglio della torta è stato, come sempre, un momento emozionante, e Anthony Daniels ha fatto decisamente il mattatore, facendo spettacolo e mettendo all’asta la sua fetta di torta.
Il momento più bello, però, è stato senza dubbio la premiazione fuori programma e assolutamente inaspettata dei principali organizzatori – Massimo Romani, Jessica Farella e Marina Domenicali – da parte della neo-formatasi “Task force anti-ingratitudine”.
“Mi creda, si meritavano un riconoscimento per tutto il lavoro svolto, dopo tutti i problemi affrontati e superati, e le critiche sopportate fin troppo pazientemente. Credo che Massimo si sia addirittura commosso. Ma che fa, dottore, si commuove anche lei?”
“N-no…mi è entrato il super-io nell’occhio, mannaggia a Jung! E poi?”
“E poi foto di gruppo e chiusura della convention. Ah, sì, c’è stata anche la nomina del nuovo “poster boy” che per il prossimo anno farà il testimonial dello Stic. Uno sceneggiatore di fumetti di mezza età e sovrappeso”
“Strana scelta…”
“Veramente. E pensare che l’anno scorso c’era quella bella topolona…”
“Quindi…quindi è così che è finita…”
“Ma cos’ha? La vedo triste. Comunque sì, piu’ tardi abbiamo avuto ancora le consuete gozzoviglie sui divanetti dell’albergo per gli ultimi rimasti, ma quella è stata la chiusura. La nuova Starcon è stata una bella esperienza. E’ vero, abbiamo ancora della strada da fare: dobbiamo aggiustare il tiro in varie cose, e ci sono ancora diversi spigoli da smussare, ma del resto neanche Bellaria è stata fatta in un giorno.
Quello che conta è che questo nuovo ciclo è partito con il piede giusto, e ne siamo contenti. Certo, siamo stati tutti tristi all’idea di andarcene, e come ogni anno ci ha preso la malinconia. Ma torneremo, sì, torneremo. E fino ad allora non ci dovranno essere rimpianti, né lacrime, né ansietà. Continueremo a lavorare per quello in cui crediamo, e così facendo dimostreremo a tutti coloro che vengono alla convention che non si sbagliano a credere in noi.”
“Sigh!…sob!…sniff!…”
“Dottor Palmito, cosa le prende? Piange? Ho solo parafrasato un discorso del Primo Dottore…”
“Ma non capisce? Io…sono giorni che ascolto i racconti di tutti voi che avete vissuto la convention…di come vi siete divertiti e di come adesso vi manca così tanto…e io…io…vorrei essere stato lì con voi! Uaaaahhhh! Sono stufo di palmiti! Voglio rivelare al mondo la mia vera natura! Sono anch’io un nerd! Anch’io voglio venire alla Starcon! Voglio ricevere il braccialetto al polso dalla migliore reception di sempre! Voglio essere chiamato sul palcoscenico da Nicola Vianello e sfilare! Voglio anch’io sedermi sui divanetti dell’albergo e mangiare bomboloni alla crema assieme a Chase Masterson! Aiutatemi, vi prego! Sono depressooooo!”
“Ma, dottore, che fa? Si sta strappando i capelli! Si straccia i vestiti! Non si agiti! A tutto c’è rimedio! Se tu lo vuoi, tu lo sarai, uno di noi!”
“Che mi fa, le Winx?”
“Ehm…No, no. Guardi, sta iniziando adesso subito un’altra Starcon, solo per lei!”
“Davvero?”
“Certo! Deve solo seguire quei distinti signori vestiti di bianco che la aspettano laggiù”
“Mi daranno un costume da indossare?”
“Naturalmente, e non badi alla lunghezza delle maniche e alla chiusura sulla schiena, fa parte del personaggio. Adesso salga pure a bordo della navetta. Sì, quella lì, dotata di sirena per farsi largo nel traffico.”
“La ringrazio tanto. Sono appagato. Viva la Starcon! Viva Ultimo Avamposto! Viva i bomboloni alla crema!”
“Viva Tex! Viva Zagor! Viva Mister No!”
“Lupu ululì?”
“Castellu ululà!“
(l’ambulanza si allontana)
(suona di nuovo il telefono): DRRRINNNN
“Pronto? No, quello di prima se n’è andato. Quanto tempo starà via? Dipende dalla diagnosi…come? Vuole comprare palmiti? Sì, io li vendo. Che ordinazione vuole fare?…”
Carlo Recagno
(Il personaggio del Dottor Palmito è stato rubat…voglio dire, preso a prestito dall’omonimo brano degli Squallor (1984), un mito della nostra generazione )
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