Aron Eisenberg, 1969-2019

ARON EISENBERG, l’attore che ha interpretato Nog il ferengi nipote di Quark e figlio di Rom in Star Trek: Deep Space Nine, è mancato improvvisamente questa notte dopo essere stato portato in ospedale in condizioni critiche.

Eisenberg, che attualmente lavorava come fotografo professionale, è apparso in diverse serie televisive “I racconti della cripta”,” Amityville: La fuga del diavolo”, “Parker Lewis”, “Blue Jeans” e “General Hospital”solo per fare alcuni esempi e in tante altre degli anni 90.

Aron ha interpretato il Ferengi Nog, in Star Trek: Deep Space Nine, sottoponendosi a ore di makeup prostetico ma lo abbiamo apprezzato al “naturale” nell’episodio “Lontano, oltre le stelle” nei panni di un giornalaio, e più tardi è apparso come un giovane Kazon, in Star Trek: Voyager nell’episodio “Iniziazioni”.

Eisenberg ha anche recitato in teatro con diverse produzioni come The Indian Wants the Bronx, On Borrowed Time che ha anche diretto e Minor Demons, nel 1998 ha prodotto The Business of Murder al Conejo Players Theater.

Noi lo abbiamo conosciuto durante la Reunion del 2012 svoltasi a Montecatini Terme, persona gentile e affabile, disponibile con il pubblico e con un viso da cui traspariva tutta la forza d’animo che abbiamo potuto apprezzare in Nog un piccolo guerriero dal cuore molto grande.

Emmy Award! And the winner is…

Fine settima ricco per Star Trek Discovery che stanotte si è aggiudicata un Emmy per
il “Miglior Trucco Prostetico”.
L’episodio vincitore è “If Memories Serves” in italiano ” Se ben ricordo” dove possiamo ammirare il lavoro fatto dal team di effetti speciali sui volti dei Talosiani.

Glenn Hetrick, James Mackinnon, responsabili effetti speciali per il Makeup
Hugo Villasenor, Rocky Faulkner, Chris Bridges e Nicola Bendrey, Special Makeup Effects Artist
Mike O’Brien, Neville Page, Prosthetic Designer

Star Trek Discovery ai Saturn Awards 2019!

La 45ª edizione dei Saturn Awards si è tenuta stanotte a Burbank in California, per premiare le migliori produzioni cinematografiche e televisive distribuite dal marzo 2018 al luglio 2019.

Star Trek Discovery ha tenuto banco con 3 premi importantissimi:

Miglior film sci-fi su piattaforma streaming
Miglior attrice su piattaforma streaming, Sonequa Martin-Green che nella serie interpreta Michael Burnham
Miglior attore non protagonista su piattaforma streaming, Doug Jones che nella serie interpreta il Comandante Saru.

Ricordiamo che per la categoria attore non protagonista erano in nomination anche:
Wilson Cruz per il ruolo del dottor Hugh Culber e Ethan Peck per il ruolo di Spock.

Piccola nota a margine durante la serata il mitico George Takei ha presenziato con un piccolo siparietto per premiare la miglior serie sci-fi televisiva.

Alla Reunion 2019 i Foschi raddoppiano!

Oltre a Massimo avremo come ospite anche il figlio Marco, anche lui attore e doppiatore bravissimo. Lo ricordiamo come voce di Lee Pace nella saga de Lo Hobbit e di Tom Hardy in Mad Max – Fury Road.

Marco Foschi (Roma, 1º aprile 1977) è un attore e doppiatore italiano che lavora in campo teatrale, cinematografico e televisivo, diplomatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

Esordisce nel cinema con il film del 1999, Tartarughe dal becco d’ascia e, dopo alcuni anni passati a lavorare in teatro, torna al cinema nel 2003 con Fame chimica e Le intermittenze del cuore.

Nel 2003 vince il Premio Ubu come nuovo attore per la sua interpretazione di Pilade nell’omonima opera teatrale di Pasolini. Nel 2004 vince il premio come miglior attore al festival Annecy cinéma italien per l’interpretazione in Fame chimica[1]. Sempre nello stesso anno recita, al fianco di Giovanna Mezzogiorno, nella miniserie tv Virginia, la monaca di Monza.

Nel 2007 si fa notare nella commedia Come tu mi vuoi ed è protagonista, al fianco di Kasia Smutniak, nel film di Peter Del Monte, Nelle tue mani.

Dopo la lavorazione del film Riprendimi del 2008, lavora al fianco di Giorgio Albertazzi e Annibale Pavone in una trasposizione teatrale di Moby Dick, portata in scena anche al Teatro Argentina di Roma e al Théâtre National de l’Odéon di Parigi. La regia è di Antonio Latella con il quale Foschi da molti anni è legato da un produttivo sodalizio artistico.

Ha lavorato anche nel campo del doppiaggio, prestando la voce a 50 Cent nel film Get Rich or Die Tryin’, a Heath Ledger nel film Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, nel film di fantascienza Kyashan – La rinascita e negli ultimi due film della trilogia de Lo Hobbit, prestando la voce a Lee Pace, nel ruolo di Thranduil. Nel 2012 è coprotagonista della serie tv L’isola, regia di Alberto Negrin. Inoltre, nel 2015 presta la voce a Tom Hardy in Mad Max – Fury Road, film pluripremiato agli Oscar 2016.

L’iconica voce di Darth Vader alla Reunion XV

“No, io sono tuo padre”. Una carriera in una frase.

La celebre e straniante battuta de L’Impero colpisce ancora segna la paternità di un lungo percorso d’attore. Dietro la maschera di Dart Fener si nasconde la voce possente e pastosa di Massimo Foschi, capace di essere imponente e tremenda, ma anche di celare una possibilità di bene in un personaggio guidato dalla Forza del male. Voce, volto, corpo: attore assoluto, Foschi esalta l’equilibrio tra suono e presenza, dichiarandosi contrario alla categorizzazione degli interpreti. Non esistono attori di teatro, né doppiatori, ma professionisti che rispondono all’unica definizione possibile di “attore”. E la sua esperienza ne è un esempio. In teatro ha lavorato con Costa, Squarzina, Puggell, Cobelli, Gregoretti, Cruciani, e altri ancora. È stato Olando Furioso con Ronconi e ha messo in scena personaggi di Shakespeare sotto la guida di Strehler. Al cinema è stato diretto da Zeffirelli e Petri. Ha preso parte al doppiaggio di film di Visconti, di tutti i film di Kubrick da 2001: Odissea nello spazio in avanti. È stato la voce calda e baritonale di Gregory Peck, di Donald Sutherland in Hungher Games, di Max von Sydow, Burt Lancaster e altri, eppure il pubblico lo ferma per strada e lo chiama al telefono pur di tornare in quella “galassia tanto tanto lontana” e riascoltare il respiro di Dart Fener, con le sue frasi leggendarie che vanno oltre il tempo e lo spazio del cinema.

Il cinema tra palco e leggio
Massimo Foschi nasce a Forlì il 2 gennaio 1938. La sua passione per la recitazione passa attraverso l’amore per la poesia. A vent’anni frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. L’esperienza in Accademia ne esalta le doti teatrali, dando inizio ad una costante carriera sui palchi della capitale e di Milano. Mentre il teatro ed il doppiaggio continuano a rappresentare il principale campo d’azione di Foschi, negli anni ’60 e ’70 la televisione lo adotta per diversi sceneggiati, considerati al tempo “pedagogici” per un pubblico ancora da “educare ed istruire”. La prima esperienza cinematografica significativa arriva con un ruolo minore ne Il medico della mutua (1968), mentre nel successivo e profetico film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) affianca Gian Maria Volonté con un personaggio di maggior spessore in un’opera premiata con l’Oscar al miglior film straniero. In seguito veste due volte i panni sacri, prima nelle vesti di cardinale in Fratello sole, sorella luna (1972) di Zeffirelli, poi in quelle del frate in Giordano Bruno di Montaldo (1975). La seconda metà degli anni ’70, particolarmente prolifica, vede Foschi impegnato in Ultimo mondo cannibale (1977), Holocaust 2000 (1997) e in Nove ospiti per un delitto (1977). Il teatro torna a fondersi col cinema sia con Il principe Homburg (1984) sotto la regia di Lavia e con Otello (1986) , in cui Zeffirelli rispolvera la familiarità di Foschi con i testi shakespeariani. L’intenso rapporto con il cinema, al contrario del doppiaggio e del teatro, si interrompe nel corso degli anni ’90, per poi riprendere di recente con La città ideale (2012), convincente esordio alla regia di Luigi Lo Cascio e l’apocalittico Pandemia (2011), in cui recita assieme a suo figlio Marco, questa volta senza porre inquietanti dubbi sulla sua paternità.

E’ online la scheda di iscrizione alla Reunion XV che potete trovare qui

Per prepararci a Star Trek: Picard

L’8 ottobre 2019 esce per la Titan Books il libro Star Trek – Picard: The Classic Chronicles.

Nella presentazione del tomo leggiamo: “Una guida dietro le quinte dei viaggi del capitano Jean-Luc Picard. Un’edizione da collezione di lusso che offre una guida dietro le quinte del personaggio di Star Trek preferito dai fan di Patrick Stewart. Una selezione di interviste con Patrick Stewart e aneddoti su Jean-Luc Picard, che tracciano il percorso del personaggio in vista della serie che lo vede protagonista. All’interno fantastiche immagini classiche. Una guida essenziale per tutti i fan di Star Trek“.

Reunion XV: Abbiamo un capitano!

Scusate il ritardo! Le vacanze estive sono state estenuanti, e abbiamo ancora bisogno di ritemprarci. Questa volta vi abbiamo fatto attendere un po’, ma rimediamo subito annunciandovi l’ospite d’onore della Reunion XV!
Ebbene, per la prima volta alla Reunion abbiamo un capitano di Star Trek! E non un capitano qualunque, ma addirittura un capitano della Enterprise! Si tratta infatti di Sean Kenney, il secondo attore a interpretare il ruolo di Christopher Pike, predecessore di James T. Kirk al comando della nave ammiraglia della flotta stellare. Si tratta inoltre di un gradito ritorno, in quanto Sean era già stato tra noi nel 2007 alla STICCON XXI, e chi l’ha ammirato sul palco di Bellaria ricorda come sia gentile e alla mano (nonché di bell’aspetto, cosa che risulterà certamente gradita alle signore).

Sean David Kenney è nato il 13 Marzo 1944, e oltre a rivestire i panni del capitano Pike da disabile nell’episodio doppio “L’ammutinamento” (prendendo il posto del compianto Jeffrey Hunter), sempre nella Serie Classica ha interpretato il tenente De Paul in “Arena” e “Una guerra incredibile”.

Sean nei panni di Pike, assieme a William Shatner (Kirk) e Leonard Nimoy (Spock) ne “L’ammutinamento”.

Sean nei panni del tenente De Paul

Dopo Star Trek ha recitato nei film “Gli anni impossibili” (1968), “How’s your love life?” (1971), “The Corpse Grinders” (1971), “Terminal Island – L’isola dei dannati” (1973) e “Slumber Party ’57” (1976), la sua ultima apparizione cinematografica.
Nel 1980 si è dedicato all’attività di fotografo professionista, diventando molto ricercato a Los Angeles.

Vi aspettiamo alla Reunion XV! Compilate la scheda d’iscrizione!

E’ disponibile la scheda per l’iscrizione alla Reunion 2019

Mentre negli USA hanno terminato le riprese di Star Trek: Picard, noi vi proponiamo la scheda per partecipare alla Reunion 2019. Basta cliccare qui e potrete scaricare la scheda da compilare e inviare.

Siete pronti a raggiungere i vostri amici all’Hotel Mediterraneo di Riccione?

Facciamo il punto

Quante notizie sul futuro di Star Trek sono arrivate prima, durante e dopo il Comic-Con di San Diego.

Le avete assimilate più o meno in fretta commentandole sui social ed ora ripercorriamole con tutta calma.

La serie con Patrick Stewart, Star Trek: Picard in arrivo nel 2020 su Prime Video di Amazon ha nel cast alcuni degli attori delle serie precedenti: Jonathan Frakes, Marina Sirtis, Brent Spiner, Jeri Ryan, Jonathan Del Arco. E se non fossero gli unici a ‘tornare’?

Intanto è in produzione un romanzo ambientato nell’universo della serie.

Le riprese della terza stagione di Star Trek: Discovery sono in corso ma non è dato ancora sapere chi siederà sulla sedia del capitano. Le notizie sulla serie sono scarse dato che la macchina produttiva sta pubblicizzando la serie con Picard.

Ci saranno altri 6 Short Treks che riprenderanno a raccontare storie con Pike, Spock e Numero Uno, un paio saranno episodi animati di cui uno diretto dal compositore Michael Giacchino, uno riguarderà i triboli e l’ultimo sarà un prequel della serie con Picard ambientato 15 anni prima. I titoli degli episodi presentati in un trailer sono: The Girl Who Made the Stars, Children of Mars, The Trouble With Edward, Ask Not, Ephaim and Dot, Q&A.

Star Trek avrà di nuovo una serie animata dal titolo Star Trek: Lower Decks. Sono già stati presentati i protagonisti animati che saranno quattro guardiamarina a bordo di una nave della Flotta Stellare nel 2380. Ci resta la curiosità su chi distribuirà la serie fuori dagli Stati Uniti.

Aggiungiamo la produzione della serie sulla Sezione 31 ancora avvolta nel mistero e possiamo dire che avremo di che fare una scorpacciata.

Ma come? Ma di già? Sì, le date della StarCon 2020!

Eravamo lì, a Bellaria, soltanto un mese fa. Ricordiamo ancora con nostalgia il sapore dei bomboloni, la conferenza di Paolo Attivissimo e le risate della cena di gala (nonchè le minigonne di Marina Sirtis!), ma ecco che già sono in atto i piani per la prossima edizione. Perchè, sappiatelo, il Comitato Organizzatore non dorme mai! Esatto, le sorprese non sono finite. Dopo avervi annunciato soltanto ieri le date della Reunion, siamo orgogliosi di presentarvi le date della prossima StarCon!

Segnatele sul calendario, non prendete impegni per quel weekend: la “convention dove tutto è possibile” tornerà dal 21 al 24 Maggio 2020. Dove? Ma sempre a Bellaria-Igea Marina, la nostra “casa” dove siamo tornati trionfalmente quest’anno!

A tempo debito vi comunicheremo i nomi degli ospiti e pubblicheremo la scheda d’iscrizione (pero’ non trattenete il fiato nell’attesa; c’è ancora tempo, e prima avremo la Reunion!). Ma una cosa è certa fin d’ora: la StarCon l’anno prossimo entrerà nei ruggenti anni venti del ventunesimo secolo, e noi vogliamo che stiate assieme a noi!

Una convention dove tutto è possibile. Ed è vero!

#StarConItalia2020