Siamo qui, siamo qua! Siamo qui, quo, qua! No, non ci siamo trasferiti a Paperopoli, ma a Riccione, all’Hotel Mediterraneo, e stiamo lavorando per voi. Sì per voi che state ancora lavorando in questo orrido venerdì (perché tutti i venerdì lavorativi sono orridi), sognando di lasciare l’ufficio con una katana gridando “banzai”. Per voi che siete in viaggio e vi state già dirigendo qui, sfidando la sorte sui treni, impavidi ed eroici (perché tutti coloro che viaggiano in treno sono impavidi ed eroici). E anche per voi che purtroppo dovete rimanere a casa, e vivrete questa convention vicariamente, attraverso i nostri report. Stiamo lavorando sodo (o meglio, gli altri stanno lavorando sodo, io non sto facendo un tubo di niente perché il mio compito è quello di fare il cronista, e infatti io cronisto).
Ott 06 2019
E Star Trek torna in tv…
Picard, Discovery, Short Treks. Questi sono i nomi delle serie della saga di Star Trek che stiamo attendendo in Italia (e non solo). Per ingannare l’attesa perlustriamo ogni giorno il web in cerca di qualche fotogramma rubato o regalato dalla produzione e finalmente sono arrivati i nuovi trailer ufficiali di queste serie.
Iniziamo con un teaser trailer di Star Trek: Picard uscito un paio di mesi fa.
Ma avendo parlato di nuovo trailer ufficiale, eccolo:
La serie partirà il 23 gennaio in USA e il 24 gennaio 2020 nel resto del mondo.
Passiamo a Star Trek: Discovery terza stagione.
E adesso iniziamo ad invidiare i fan americani dato che loro possono già vedere il primo episodio degli Short Treks “Q & A”. Ecco il trailer.
Di questo e molto altro parleremo alla Reunion tra meno di una settimana. Vieni a trovarci.
Set 24 2019
La sezione 31 sbarca alla StarCon: arriva Peter Weller
La sezione 31 ci è stata presentata anni fa in Star Trek: Deep Space Nine, è tornata sul finire di Star Trek: Enterprise, ha fatto la sua comparsa nel secondo film del kelvinverso, Into Darkness – Star Trek ed è definitivamente esplosa nella seconda stagione di Star Trek: Discovery tanto da meritare una serie tutta sua di prossima realizzazione. Ebbene, il suo rappresentante al cinema sbarca alla StarCon 2020 poiché a Bellaria Igea Marina arriva Peter Weller, l’interprete dell’ammiraglio Alexander Marcus. Molti di voi lo ricorderanno al cinema come l’interprete dell’originario Robocop ma dato che la sua carriera è molto varia, ecco la sua biografia.
Peter Frederick Weller (Stevens Point, 24 giugno 1947) è un attore cinematografico e teatrale americano, regista televisivo e storico dell’arte, famoso per il suo ruolo nel film RoboCop e come professore di storia della Syracuse University.
Weller nacque il 24 giugno 1947 a Stevens Point, nel Wisconsin, figlio più giovane di Dorothy Jean (Davidson), casalinga, e Frederick Bradford Weller, avvocato, giudice federale e pilota di elicotteri di carriera per l’esercito degli Stati Uniti.
Peter è costretto a viaggiare molto sin da piccolo a causa del lavoro del padre. Completerà gli studi superiori fra Heidelberg, in Germania e San Antonio, in Texas, per poi accedere alla University of North Texas, attirato dalla possibilità di suonare la tromba nell’apprezzata jazz band dell’Università. La musica è nella sua famiglia. Tre generazioni dalla parte di sua madre erano pianisti e il jazz è ancora il suo principale interesse. Il suo artista preferito è Miles Davis.
Si è laureato in teatro e ha iniziato la sua carriera di attore dopo aver frequentato l’American Academy of Dramatic Arts.
Due settimane dopo la laurea, ha fatto la sua prima apparizione a Broadway nel ruolo di David nella produzione del New York Shakespeare Festival di Joseph Papp di “Sticks and Bones” di David Rabe, un ruolo che ha ripetuto sul palcoscenico di Londra.
Mentre era studente della leggendaria attrice e insegnante di recitazione, Uta Hagen, Weller è apparso dentro e fuori Broadway in opere come “Summer Brave” di William Inge, “Rebel Women” e “Full Circle” di Thomas Babe, una delle ultime opere dirette da Otto Preminger . Ha iniziato a raccogliere consensi dalla critica con la sua interpretazione di Billie Wilson in “Streamers”, diretto da Mike Nichols per Joseph Papp al Lincoln Center. Il successo è continuato con le sue interpretazioni di Cliff in “The Woolgatherer” e di Nick nella prima produzione americana di “The Woods” di David Mamet. Durante questo periodo, divenne membro del rispettato Actor’s Studio, sotto l’egida di Elia Kazan e Lee Strasberg.
Il debutto cinematografico di Weller è stato in “Il ritorno di Butch Cassidy e Kid” di Richard Lester (1979). Ha poi recitato con Alan King e Ali MacGraw in “Dimmi quello che vuoi!” di Sidney Lumet (1980) e, con Albert Finney e Diane Keaton, in “Spara alla luna” di Alan Parker (1982). Altri crediti cinematografici includono “Firstborn” (1984) con Teri Garr, “Apology” della HBO realizzato per la TV (1986), con Lesley Ann Warren e “Di origine sconosciuta” (1983), il film per cui Weller ha vinto il premio come miglior attore al Festival Internazionale del Film di Parigi, per la sua interpretazione di un giovane scapolo in ascesa ossessionato da un ratto. Lo stesso film segna anche la sua prima associazione con il regista di “Leviathan” (1989), George P. Cosmatos.
Weller è apparso in oltre 70 film e serie televisive, tra cui RoboCop (1987) e il suo sequel RoboCop 2 (1990), in cui ha interpretato il personaggio del titolo, e per cui ha ricevuto il Saturn Award.
Ed è stato protagonista anche di ” Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione”(1984)
È anche apparso in film come “La dea dell’amore” di Woody Allen (1995), “The New Age (Nuove tendenze)” (1994), prodotto da Oliver Stone, e l’adattamento di David Cronenberg del romanzo di William Burroughs “Il pasto nudo” (1991).
Weller ha ricevuto una nomination all’Oscar per il suo cortometraggio “Partner” del 1993.
Nel 1995 è apparso in “Screamers – Urla dallo spazio”, un film di fantascienza basato sul racconto “Modello Due” (Second Variety) di Philip K. Dick e diretto da Christian Duguay.
Nel 1997 dirige il suo primo film, Ricatto senza fine.
Nel 2005, Weller ha recitato nel ruolo del Capitano in un remake per la televisione de L’avventura del Poseidon dal titolo Poseidon – Il pericolo è già a bordo.
Nel 2006 partecipa alla quinta stagione della serie televisiva 24 nel ruolo dell’ambiguo Christopher Henderson. Nel 2010 prende parte alla quinta stagione di Dexter nella veste di un agente corrotto indagato dagli affari interni, Stan Liddy. In televisione ha ospitato il programma Engineering an Empire su History Channel dal 2005 al 2007. Ha anche interpretato Charles “Charlie “Barosky in 11 episodi della sesta e settima stagione di Sons of Anarchy.
È anche apparso in Star Trek: Enterprise, nel ruolo del suprematista terrestre John Frederick Paxton, episodi “Demoni” e “Terra Prime”
In “Fringe” appare nel ruolo di Alistair Peck.
Ha avuto ruoli anche in Detective Monk e Psych ed ha interpretato il capitano della navetta nella breve serie Odyssey 5, mentre nel 2012 ha diretto un episodio dell’ottava e ultima stagione di Dr. House – Medical Division, nel quale ha fatto anche una brevissima apparizione nelle primissime scene.
Nel 2010, Weller è apparso in un trailer per il documentario “God of War: Unearthing the Legend” legato al gioco “God of War III” di cui Weller è narratore.
Nel 2013 partecipa, nel ruolo di antagonista secondario, al film “Into Darkness – Star Trek” (2013), interpretando il machiavellico ammiraglio Alexander Marcus.
Dal 2012, Weller è stato coinvolto nella serie di A&E (ora Netflix) Longmire sia come regista che come attore. Nel 2017, Weller è apparso su The Last Ship nel ruolo del dottor Paul Vellek.
Weller ha anche diretto vari progetti per la televisione, tra cui episodi di Homicide: Life on the Street, Monk e tre episodi della suddetta Odyssey 5. Ha diretto un adattamento del 1997 della Gold Coast di Elmore Leonard con David Caruso e Marg Helgenberger dopo aver recitato in un film thriller di Leonard Oltre ogni rischio. Ha diretto undici episodi della serie Sons of Anarchy. Dal 2012 dirige un episodio ogni stagione di Longmire. Più recentemente, nel 2018, Weller ha diretto l’episodio 4 della nuova versione della CBS della serie “Magnum PI”.
Weller ha doppiato il personaggio di Bruce Wayne nell’adattamento animato in due parti del 2013 di “The Dark Knight Returns”, e il personaggio protagonista del videogioco “Wilson’s Heart”.
Carriera accademica
Nel 2004, Weller ha completato un Master in Arte Romana e Rinascimentale all’Università di Syracuse, e occasionalmente ha insegnato corsi di storia antica all’università.
Weller ha collaborato con History Channel in diverse produzioni, accreditato come “Peter Weller, Syracuse University”, di cui è stato membro aggiunto della facoltà.
Nel 2007, Weller ha iniziato un dottorato di ricerca all’UCLA, relativo alla storia dell’arte del Rinascimento italiano. Nell’ottobre 2013 ha presentato la sua tesi di laurea, intitolata “Alberti Before Florence: Early Sources Informing Leon Battista Alberti’s De pictura“(disponibile gratuitamente su internet), e gli è stato conferito il dottorato nel 2014.
Vita privata
Il 24 giugno 2006, in occasione del suo 59° compleanno, Weller ha sposato la sua fidanzata di lunga data, l’attrice Shari Stowe, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, in Italia. Tra gli ospiti presenti al matrimonio c’erano Carrie Fisher e Marg Helgenberger.
Premi e nomination
(1988) Premio Saturn per il miglior attore - "RoboCop"
(1992) Premio del genio per la migliore interpretazione di un attore in un ruolo da protagonista - "Il Pasto nudo"
(1994) Nomination al Premio Oscar per il miglior cortometraggio live action - "Partners"
(2002) Independent Spirit Award per il miglior attore non protagonista - "Ivans XTC"
Vieni a incontrare Peter Weller alla StarCon 2020 che si terrà dal 21 al 24 maggio 2020 al PalaCongressi di Bellaria Igea Marina. Cosa aspetti?
Set 22 2019
Aron Eisenberg, 1969-2019
ARON EISENBERG, l’attore che ha interpretato Nog il ferengi nipote di Quark e figlio di Rom in Star Trek: Deep Space Nine, è mancato improvvisamente questa notte dopo essere stato portato in ospedale in condizioni critiche.
Eisenberg, che attualmente lavorava come fotografo professionale, è apparso in diverse serie televisive “I racconti della cripta”,” Amityville: La fuga del diavolo”, “Parker Lewis”, “Blue Jeans” e “General Hospital”solo per fare alcuni esempi e in tante altre degli anni 90.
Aron ha interpretato il Ferengi Nog, in Star Trek: Deep Space Nine, sottoponendosi a ore di makeup prostetico ma lo abbiamo apprezzato al “naturale” nell’episodio “Lontano, oltre le stelle” nei panni di un giornalaio, e più tardi è apparso come un giovane Kazon, in Star Trek: Voyager nell’episodio “Iniziazioni”.
Eisenberg ha anche recitato in teatro con diverse produzioni come The Indian Wants the Bronx, On Borrowed Time che ha anche diretto e Minor Demons, nel 1998 ha prodotto The Business of Murder al Conejo Players Theater.
Noi lo abbiamo conosciuto durante la Reunion del 2012 svoltasi a Montecatini Terme, persona gentile e affabile, disponibile con il pubblico e con un viso da cui traspariva tutta la forza d’animo che abbiamo potuto apprezzare in Nog un piccolo guerriero dal cuore molto grande.
Set 16 2019
Emmy Award! And the winner is…
Fine settima ricco per Star Trek Discovery che stanotte si è aggiudicata un Emmy per
il “Miglior Trucco Prostetico”.
L’episodio vincitore è “If Memories Serves” in italiano ” Se ben ricordo” dove possiamo ammirare il lavoro fatto dal team di effetti speciali sui volti dei Talosiani.
Set 14 2019
Star Trek Discovery ai Saturn Awards 2019!
La 45ª edizione dei Saturn Awards si è tenuta stanotte a Burbank in California, per premiare le migliori produzioni cinematografiche e televisive distribuite dal marzo 2018 al luglio 2019.
Star Trek Discovery ha tenuto banco con 3 premi importantissimi:
Miglior film sci-fi su piattaforma streaming
Miglior attrice su piattaforma streaming, Sonequa Martin-Green che nella serie interpreta Michael Burnham
Miglior attore non protagonista su piattaforma streaming, Doug Jones che nella serie interpreta il Comandante Saru.
Ricordiamo che per la categoria attore non protagonista erano in nomination anche:
Wilson Cruz per il ruolo del dottor Hugh Culber e Ethan Peck per il ruolo di Spock.
Piccola nota a margine durante la serata il mitico George Takei ha presenziato con un piccolo siparietto per premiare la miglior serie sci-fi televisiva.
Set 12 2019
Alla Reunion 2019 i Foschi raddoppiano!
Oltre a Massimo avremo come ospite anche il figlio Marco, anche lui attore e doppiatore bravissimo. Lo ricordiamo come voce di Lee Pace nella saga de Lo Hobbit e di Tom Hardy in Mad Max – Fury Road.
Marco Foschi (Roma, 1º aprile 1977) è un attore e doppiatore italiano che lavora in campo teatrale, cinematografico e televisivo, diplomatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Esordisce nel cinema con il film del 1999, Tartarughe dal becco d’ascia e, dopo alcuni anni passati a lavorare in teatro, torna al cinema nel 2003 con Fame chimica e Le intermittenze del cuore.
Nel 2003 vince il Premio Ubu come nuovo attore per la sua interpretazione di Pilade nell’omonima opera teatrale di Pasolini. Nel 2004 vince il premio come miglior attore al festival Annecy cinéma italien per l’interpretazione in Fame chimica[1]. Sempre nello stesso anno recita, al fianco di Giovanna Mezzogiorno, nella miniserie tv Virginia, la monaca di Monza.
Nel 2007 si fa notare nella commedia Come tu mi vuoi ed è protagonista, al fianco di Kasia Smutniak, nel film di Peter Del Monte, Nelle tue mani.
Dopo la lavorazione del film Riprendimi del 2008, lavora al fianco di Giorgio Albertazzi e Annibale Pavone in una trasposizione teatrale di Moby Dick, portata in scena anche al Teatro Argentina di Roma e al Théâtre National de l’Odéon di Parigi. La regia è di Antonio Latella con il quale Foschi da molti anni è legato da un produttivo sodalizio artistico.
Ha lavorato anche nel campo del doppiaggio, prestando la voce a 50 Cent nel film Get Rich or Die Tryin’, a Heath Ledger nel film Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo, nel film di fantascienza Kyashan – La rinascita e negli ultimi due film della trilogia de Lo Hobbit, prestando la voce a Lee Pace, nel ruolo di Thranduil. Nel 2012 è coprotagonista della serie tv L’isola, regia di Alberto Negrin. Inoltre, nel 2015 presta la voce a Tom Hardy in Mad Max – Fury Road, film pluripremiato agli Oscar 2016.
Set 11 2019
L’iconica voce di Darth Vader alla Reunion XV
“No, io sono tuo padre”. Una carriera in una frase.
La celebre e straniante battuta de L’Impero colpisce ancora segna la paternità di un lungo percorso d’attore. Dietro la maschera di Dart Fener si nasconde la voce possente e pastosa di Massimo Foschi, capace di essere imponente e tremenda, ma anche di celare una possibilità di bene in un personaggio guidato dalla Forza del male. Voce, volto, corpo: attore assoluto, Foschi esalta l’equilibrio tra suono e presenza, dichiarandosi contrario alla categorizzazione degli interpreti. Non esistono attori di teatro, né doppiatori, ma professionisti che rispondono all’unica definizione possibile di “attore”. E la sua esperienza ne è un esempio. In teatro ha lavorato con Costa, Squarzina, Puggell, Cobelli, Gregoretti, Cruciani, e altri ancora. È stato Olando Furioso con Ronconi e ha messo in scena personaggi di Shakespeare sotto la guida di Strehler. Al cinema è stato diretto da Zeffirelli e Petri. Ha preso parte al doppiaggio di film di Visconti, di tutti i film di Kubrick da 2001: Odissea nello spazio in avanti. È stato la voce calda e baritonale di Gregory Peck, di Donald Sutherland in Hungher Games, di Max von Sydow, Burt Lancaster e altri, eppure il pubblico lo ferma per strada e lo chiama al telefono pur di tornare in quella “galassia tanto tanto lontana” e riascoltare il respiro di Dart Fener, con le sue frasi leggendarie che vanno oltre il tempo e lo spazio del cinema.
Il cinema tra palco e leggio
Massimo Foschi nasce a Forlì il 2 gennaio 1938. La sua passione per la recitazione passa attraverso l’amore per la poesia. A vent’anni frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. L’esperienza in Accademia ne esalta le doti teatrali, dando inizio ad una costante carriera sui palchi della capitale e di Milano. Mentre il teatro ed il doppiaggio continuano a rappresentare il principale campo d’azione di Foschi, negli anni ’60 e ’70 la televisione lo adotta per diversi sceneggiati, considerati al tempo “pedagogici” per un pubblico ancora da “educare ed istruire”. La prima esperienza cinematografica significativa arriva con un ruolo minore ne Il medico della mutua (1968), mentre nel successivo e profetico film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) affianca Gian Maria Volonté con un personaggio di maggior spessore in un’opera premiata con l’Oscar al miglior film straniero. In seguito veste due volte i panni sacri, prima nelle vesti di cardinale in Fratello sole, sorella luna (1972) di Zeffirelli, poi in quelle del frate in Giordano Bruno di Montaldo (1975). La seconda metà degli anni ’70, particolarmente prolifica, vede Foschi impegnato in Ultimo mondo cannibale (1977), Holocaust 2000 (1997) e in Nove ospiti per un delitto (1977). Il teatro torna a fondersi col cinema sia con Il principe Homburg (1984) sotto la regia di Lavia e con Otello (1986) , in cui Zeffirelli rispolvera la familiarità di Foschi con i testi shakespeariani. L’intenso rapporto con il cinema, al contrario del doppiaggio e del teatro, si interrompe nel corso degli anni ’90, per poi riprendere di recente con La città ideale (2012), convincente esordio alla regia di Luigi Lo Cascio e l’apocalittico Pandemia (2011), in cui recita assieme a suo figlio Marco, questa volta senza porre inquietanti dubbi sulla sua paternità.
E’ online la scheda di iscrizione alla Reunion XV che potete trovare qui
Set 08 2019
Per prepararci a Star Trek: Picard
L’8 ottobre 2019 esce per la Titan Books il libro Star Trek – Picard: The Classic Chronicles.
Nella presentazione del tomo leggiamo: “Una guida dietro le quinte dei viaggi del capitano Jean-Luc Picard. Un’edizione da collezione di lusso che offre una guida dietro le quinte del personaggio di Star Trek preferito dai fan di Patrick Stewart. Una selezione di interviste con Patrick Stewart e aneddoti su Jean-Luc Picard, che tracciano il percorso del personaggio in vista della serie che lo vede protagonista. All’interno fantastiche immagini classiche. Una guida essenziale per tutti i fan di Star Trek“.
Set 03 2019
Reunion XV: Abbiamo un capitano!
Scusate il ritardo! Le vacanze estive sono state estenuanti, e abbiamo ancora bisogno di ritemprarci. Questa volta vi abbiamo fatto attendere un po’, ma rimediamo subito annunciandovi l’ospite d’onore della Reunion XV!
Ebbene, per la prima volta alla Reunion abbiamo un capitano di Star Trek! E non un capitano qualunque, ma addirittura un capitano della Enterprise! Si tratta infatti di Sean Kenney, il secondo attore a interpretare il ruolo di Christopher Pike, predecessore di James T. Kirk al comando della nave ammiraglia della flotta stellare. Si tratta inoltre di un gradito ritorno, in quanto Sean era già stato tra noi nel 2007 alla STICCON XXI, e chi l’ha ammirato sul palco di Bellaria ricorda come sia gentile e alla mano (nonché di bell’aspetto, cosa che risulterà certamente gradita alle signore).
Sean David Kenney è nato il 13 Marzo 1944, e oltre a rivestire i panni del capitano Pike da disabile nell’episodio doppio “L’ammutinamento” (prendendo il posto del compianto Jeffrey Hunter), sempre nella Serie Classica ha interpretato il tenente De Paul in “Arena” e “Una guerra incredibile”.
Dopo Star Trek ha recitato nei film “Gli anni impossibili” (1968), “How’s your love life?” (1971), “The Corpse Grinders” (1971), “Terminal Island – L’isola dei dannati” (1973) e “Slumber Party ’57” (1976), la sua ultima apparizione cinematografica.
Nel 1980 si è dedicato all’attività di fotografo professionista, diventando molto ricercato a Los Angeles.
Vi aspettiamo alla Reunion XV! Compilate la scheda d’iscrizione!
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