Alla radio in attesa del volo di Bill

Mercoledì 13 ottobre, in occasione del lancio della Blue Origin con a bordo William Shatner, il nostro capitano Kirk, lo STIC-AL sarà ospite della trasmissione radiofonica di Radio 2, Caterpillar AM. Sintonizzatevi alle 6,15 circa per ascoltarci in trasmissione.

Il cast di Caterpillar AM (a sinistra Ardemagni e a destra Solibello) con i soci dello STIC-AL

William Shatner dirà la famosa frase “Dove nessun uomo, della mia età, è mai giunto prima”? Oppure potrà annunciare al mondo intero: “Beam me up, Bezos”!

Lo scopriremo seguendo il viaggio della Blue Origin.

Bezos aveva già abbattuto il record dell’essere umano più anziano mai andato nello spazio, portando in orbita l’ottantaduenne Wally Funk. Wally è stata una delle pioniere dell’attività astronautica femminile accedendo fin dal 1961 al programma Mercury 13 (dal numero di donne selezionate), programma che venne cancellato già prima degli ultimi controlli fisici necessari. Assieme a Funk, sul volo della Blue Origin, c’erano anche lo stesso Bezos, suo fratello Mark, e l’allora 18enne Oliver Daemen, la persona più giovane ad aver mai viaggiato nello Spazio.

William Shatner

Sebbene Shatner abbia espresso qualche timore riguardo la sicurezza del viaggio, ricordando il disastro dello shuttle Challenger del 1986, il fatto che sia Bezos, che il fratello prima e una dirigente del gruppo statunitense in questo viaggio abbiano intrapreso l’avventura, lascia più che ben sperare circa il buon esito del viaggio, che durerà 15 minuti e porterà Shatner ai limiti dell’atmosfera terrestre a 100 km di altitudine a bordo del razzo New Shepard.

E’ disponibile il nuovo numero di New Visions in formato digitale

Sbarca sulla piattaforma digitale Calameo il nuovo numero doppio di New Visions con uno speciale
dedicato a TREK IT e al suo dietro le quinte.

Inoltre in questo numero leggeremo le news dal mondo di Star Trek, un intervista a Giovanni Mongini
l’ambasciatore dello STIC-AL , lo speciale libri con “Quando in tavola c’è Star Trek” e la storia dei fumetti
di Star Trek in Italia e molto altro!

Buona lettura.


Vi ricordiamo che New Vision è disponibile solo per i soci dello
Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” ma se vuoi dare una sbirciata alla nostra rivista puoi farlo
tramite questo LINK dove troverai una piccola promo di libera lettura.

Ti è piaciuta e vuoi leggerla?

A questo link scoprirai come farlo, iscrivendoti al nostro club e entrando nel nostro fantastico mondo.

Ti aspettiamo!

Reunion XVII La scheda per prenotare

Una promessa è una promessa e come annunciato nella presentazione di Alessandro Rossi che assieme a Jimmy Vee sarà presente alla Reunion 2021 a Riccione dal 5 al 7 novembre 2021, ecco la scheda per partecipare alla convention.

Ricordiamo che la manifestazione è a numero chiuso e quindi affrettatevi se non volete perdere questa astronave…

Link diretto alla pagina delle iscrizioni QUI

Per maggiori informazioni www.reunionitaly.it

MEET THE SPACE

Domenica 19 settembre ore 18.30
Aperitivo VR MEET THE SPACE

Immersive Room

Evento speciale animato dal conduttore radiofonico Filippo Solibello. L’Associazione Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”, in partnership con Il MeetCafé, promuove un aperitivo con le pietanze più prelibate servite sulla mitica Enterprise mentre nella Sala Immersiva sarà possibile vivere le installazioni Into the (un)known – Light Generators (un’esplorazione del Cosmo ad opera dell’artista e scienziato Giannandrea Inchingolo) e Plexus Universe (un’opera interattiva per giocare con un cielo stellato creando costellazioni, realizzata dal compositore e artista Alessandro Scaglione).
Entrambi gli artisti hanno partecipato al progetto S+T+ARTS promosso da MEET.

La prenotazione è obbligatoria https://aperitivivr.eventbrite.it/

Viale Vittorio Veneto 2 – 20124 Milano ex spazio Oberdan, zona Porta Venezia.

Reunion XVII

“Alessandro Rossi iconica voce di Jean-Luc Picard sarà nostro gradito ospite, insieme a Jimmy Vee, durante la Reunion XVII che si terrà dal 5 al 7 Novembre 2021, presso Hotel Mediterraneo di Riccione. A tutti i naviganti ancora un attimo di pazienza e la scheda per prenotare il vostro weekend in nostra compagnia sarà disponibile a breve.

In programma non mancheranno la sfilata dei costumi e la raccolta benefica attraverso i mitici pacchi misteriosi, le conferenze e le ultime notizie su Star Trek in Italia.

Per maggiori informazioni www.reunionitaly.it

Ma conosciamo, con l’aiuto di Wikipedia, Alessandro Rossi, il nuovo ospite della Reunion .

Alessandro Rossi

Ha esordito in teatro nel 1976 con la compagnia del Politecnico Teatro di Roma di cui ha fatto parte stabilmente fino al 1980 e lavorando successivamente per il Teatro di Roma, Orchestra Regionale del Lazio, Compagnia Giordana Zanetti, Teatro Stabile di Bolzano e varie altre compagnie italiane e estere con cui ha partecipato a tournée in Canada, Francia e negli Stati Uniti.

Nel 1983 si è avvicinato al doppiaggio che è diventata la sua principale attività, arrivando a prestare abitualmente la voce a moltissimi attori stranieri fra cui, in modo stabile Liam Neeson e Arnold Schwarzenegger e per aver prestato la voce anche a Samuel L. Jackson, Ving Rhames, Michael Clarke Duncan e Patrick Stewart in diverse significative interpretazioni. Ha inoltre doppiato, tra gli altri, Adrian Paul nel telefilm Highlander, Tobin Bell nella saga di Saw (nel ruolo di John Kramer/Jigsaw), Peter Weller e Robert Burke nella trilogia di Robocop, Rodrigo Santoro in 300 e 300 – L’alba di un impero (nel ruolo di Serse), Dolph Lundgren in Rocky IV e Creed II, al personaggio di Zapp Brannigan nel cartone animato Futurama e a Optimus Prime nella saga cinematografica Transformers.

Rossi è inoltre speaker della maggior parte dei trailer cinematografici in circolazione dalla metà degli anni novanta in poi, dopo la scomparsa di Pino Locchi. Per questo motivo è stato scelto da Paola Cortellesi come voce fuori campo per dei trailer fittizi mandati in onda all’interno del suo programma Nessundorma.

A partire dalla seconda metà degli anni novanta, oltre alla carriera da doppiatore, si è cimentato nella direzione del doppiaggio e sull’adattamento dei dialoghi, vincendo diversi premi.

Come attore, ha preso parte al telefilm L’ispettore Coliandro, dove interpreta il ruolo del commissario De Zan; e ha preso parte anche a Suburra – La serie, la prima serie televisiva italiana prodotta da Netflix.

Nel luglio 2012, ha vinto il premio “Leggio d’oro voce maschile dell’anno”.

Correte a informarvi sui suoi lavori al doppiaggio e ne vedrete delle belle.

Reunion XVII

Anche se abbiamo dovuto spostare la prossima Starcon al 2022, non significa che dobbiamo rinunciare a stare insieme questo autunno; è per questo che il Comitato Organizzatore è lieto di annunciare la Reunion XVII che si terrà dal 5 al 7 Novembre 2021, presso l’amatissimo Hotel Mediterraneo di Riccione.

Ospite della manifestazione sarà Jimmy Vee, attore, burattinaio e stuntman, che negli ultimi anni ha recitato nei film più recenti della saga di Star Wars, tra cui The Force Awakens e The Last Jedi, nel ruolo di R2-D2 succedendo allo scomparso Kenny Baker.
Vee è noto anche per aver interpretato una serie di mostri e alieni nella serie “Doctor Who” e nello spin of della stessa “The Sarah Jane Adventures”. Inoltre ha interpretato il ruolo del Goblin in Harry Potter e la Pietra filosofale e in un paio di corti, Harry Potter and the Escape from Gringotts e Harry Potter and the Forbidden Journey, destinati a parchi divertimento americani.
Vee ha anche recitato in “Pan – Viaggio sull’isola che non c’è” e Rocketman.

La scheda di iscrizione alla convention sarà disponibile al più presto, nel frattempo per informazioni e novità continuate a seguirci sui nostri profili social o sul nostro sito dedicato alla Reunion www.reunionitaly.it

Gene Roddenberry Centennial: seconda parte

Nell’articolo pubblicato in queste stesse news il 19 luglio, ad un mese esatto dalla celebrazione del centenario dalla nascita di Gene Roddenberry, abbiamo raccontato l’infanzia, l’esperienza di guerra, i primi lavori, gli esordi nel mondo della televisione e infine lo sviluppo iniziale di Star Trek.

Con l’articolo di oggi intendiamo raccontarvi gli ultimi anni di vita di Roddenberry, dalla fine della prima trasmissione della serie classica fino al grande successo degli anni ’80.

In tutto questo non troverete traccia di analisi approfondite sulla figura del creatore di Star Trek, né sulla sua eredità, salvo qualche breve cenno, per trovare questi approfondimenti vi invitiamo ad iscrivervi allo STIC-AL e seguire le ulteriori iniziative celebrative che verranno ospitate nelle pagine del nostro magazine.

Già nel corso della lavorazione di Star Trek, Roddenberry aveva gradualmente abbandonato la serie, ma anche dopo la sua cancellazione, nel 1969, si sentiva ancora fortemente legato alla fantascienza e se ne identificava malgrado avesse avuto una lunga esperienza nella scrittura di polizieschi e western.

La cancellazione di Star Trek lo mise in grave crisi, sia finanziaria che creativa, gli sembrava quasi di aver raggiunto l’apice della sua carriera di scrittore e che i suoi sogni non si sarebbero realizzati, davanti a lui sembrava prospettarsi una carriera in discesa.

Schiacciato dagli impegni finanziari, e con i debiti dovuti al divorzio dalla prima moglie, cercò di raggranellare qualche dollaro grazie all’aiuto di alcuni suoi vecchi amici. Herb Solow, con cui aveva collaborato in Star Trek, gli offrì 100.000 dollari per realizzare la sceneggiatura di “…E dopo le uccido”, un filmetto diretto da Roger Vadim con Rock Hudson e Angie Dickinson, basato sul romanzo di Francis Pollini “Belle ragazze in fila”. Nel cast figura anche James Doohan. Nello stesso periodo vende la sceneggiatura per un altro film che avrebbe dovuto riguardare delle esperienze paranormali ma finì per raccontare, in una sorta di transfert, le sue esperienze di scrittore prossimo al fallimento. Grazie ad Arthur C. Clarke, altro amico di vecchia data, viene introdotto nel circuito delle convention di fantascienza e tiene qualche corso di fantascienza nelle università. Come materiale da far vedere ai partecipanti, si portava dietro la bobina di “The Cage” e le bobine con i blooper della serie, le poche cose di cui poteva ancora liberamente disporre avendo venduto i diritti di Star Trek alla Paramount che tramite la Gulf+Western aveva rilevato la Desilu.

Tra il 1972 e il 1973, Roddenberry riprende le fila del suo rapporto con la fantascienza, tornando a quel genere al quale sentiva ormai di appartenere. Sono ben 4, infatti, le serie che riesce a vendere a diverse reti. La prima di queste serie, Genesis II, ambientata in una Terra post apocalittica, nasce con l’intento di riuscire a ricreare il successo di Star Trek, che a quel punto, grazie alla syndication stava cominciando a diventare un importante fenomeno culturale. La produzione di Genesis II era partita con le migliori prospettive: Roddenberry aveva scritto una bibbia di 45 pagine proponendo diverse idee che potevano essere la base per delle ottime storie. Il pilota della serie viene trasmesso nel marzo del 1973 con un ottimo successo di pubblico, tanto che vengono richieste altre 4 sceneggiature, con l’intento evidente di mandare in produzione la serie. Ma la CBS fa marcia indietro. Il film “Il pianeta delle scimmie” ha un tal successo, superiore a quello comunque positivo di Genesis II, che la rete decide di puntare sulle scimmie e quindi ne cancella la produzione a favore di una serie basata sul film appena uscito e che si dimostrerà, invece, un totale fallimento venendo cancellata dopo solo 14 episodi.

La seconda serie su cui lavora Roddenberry è Questor Tapes, realizzata in collaborazione con Gene L. Coon, vecchia conoscenza per gli appassionati di Star Trek e vera mente dietro molte delle idee che hanno reso grande la nostra serie. Questa volta la rete è la NBC, che ordina 16 episodi, da mandare in onda dopo Agenzia Rockford, il venerdì sera. L’episodio pilota, trasmesso il 23 gennaio del 1974, ottiene una risposta critica positiva ma la rete chiede che vengano apportati dei significativi cambiamenti, inaccettabili per Roddenberry, che lascia la serie causandone l’immediata cancellazione.

Nel corso del 1974, Roddenberry rielabora, per la ABC, l’idea di Genesis II, realizzando un secondo progetto chiamato “Pianeta Terra” (Planet Earth). Viene realizzato un episodio pilota, trasmesso nell’aprile del 1974, con risultati non proprio soddisfacenti. Anche in questo caso l’idea di Roddenberry non collima con le esigenze della rete e ancora una volta viene allontanato dalla serie. La rete proverà a rielaborare nuovamente il materiale trasformandolo nell’episodio pilota “Strange New World” (titolo preso direttamente dall’incipit di Star Trek) ma per la terza volta senza poi portare in produzione la serie.

Non migliore fortuna hanno i successivi tentativi di dare vita a nuove serie. “Magna I”, serie di fantascienza subacquea, in lavorazione per la 20th Century Fox Television, viene cancellata prima ancora di avere una qualche possibilità e analogamente succede al progetto “Tribunes”, un poliziesco fantascientifico su cui Roddenberry lavora per ben 4 anni senza mai riuscire a farlo approdare a qualcosa più di un progetto sulla carta.

Nel frattempo Star Trek stava risalendo la china del successo, da diversi anni ormai si vedevano le avvisaglie di quel grande fenomeno di massa che diventerà in pochissimi anni. Come già sappiamo, infatti, la continua ritrasmissione in syndication della serie ne stava decretando il successo con sempre più persone interessate al prodotto.

Roddenberry aveva venduto i suoi diritti su Star Trek alla Paramount, in cambio di un terzo dei guadagni, che però non erano mai arrivati, anzi la Paramount dichiarò che Star Trek era in perdita di mezzo milione di dollari, ancora nel 1982, ma di questo parleremo più avanti.

Escludendo la famosa convention Star Trek lives! del 1972, il primo segnale concreto che la serie stava risorgendo dalle sue ceneri si ebbe nel 1973. Lou Scheimer, uno dei fondatori della casa di produzione Filmation, aveva cercato fin dalla fine degli anni ’60, con Star Trek ancora in produzione, di realizzare una serie a cartoni animati. Inizialmente pensata sullo stile di quello che oggi è Lower Decks, ma anche di questo avremo modo di parlarne in altri articoli, la serie naufragò prima ancora di nascere a causa della situazione piuttosto tesa che si era creata tra Roddenberry e la Paramount. Nel 1973, però, lo stesso Scheimer riuscì nel suo iniziale intento e coinvolse Roddenberry nella produzione di una serie animata che avrebbe dovuto durare, nelle intenzioni iniziali, diverse stagioni ma che invece si concluse dopo soli 22 episodi e una stagione e mezza. Sebbene Roddenberry fosse pagato per ogni episodio e effettivamente avesse contribuito alla stesura di alcune sceneggiature, la maggior parte del lavoro lo lasciò nelle mani esperte di D.C. Fontana.

Per ragioni di costi, inizialmente solo una minima parte del cast avrebbe dovuto far parte del progetto, e giocando un po’ sporco Roddenberry riuscì a coinvolgere un recalcitrante Nimoy che per converso spinse per riavere l’intero cast. Alla fine, rimase escluso solo Walter Koenig al quale venne offerta, come contentino, la stesura di una sceneggiatura.

Sebbene la serie animata non avesse avuto un grande successo il prodotto Star Trek continuava a raggranellare appassionati e fu proprio la mole di persone, via via crescenti, che continuavano a frequentare le convention (6.000 a New York nel 1973 e 15.000 nel 1974, contro le 4.500 della più importante convention di fantascienza a Washington), che convinse la Paramount ad assumere nuovamente Roddenberry allo scopo di realizzare dapprima un film e successivamente al successo di “Guerre Stellari” una seconda serie di Star Trek, con un cast nuovo unito al cast originale e infine nuovamente un film che uscirà effettivamente nelle sale nel 1979 con il nome di Star Trek: The Motion Picture. Non mi dilungo su questo passaggio della vita di Roddenberry e sul lunghissimo percorso che ha portato dalla serie animata al primo film. Per approfondimenti vi rimando alla serie di articoli denominata Lost Trek e uscita negli Inside 192, 193, 194, 195-196, 198, 199 e New Visions 1 e 2.

Malgrado la convinzione della Paramount, spesso ribadita e citata anche prima in questo stesso articolo, che ancora nel 1982 Star Trek avesse un debito di 500.000 $, il film del 1979 fu un vero e proprio successo al botteghino, e un calcolo che tiene conto dell’inflazione lo pone, attualmente, al terzo posto tra i film più redditizi di Star Trek, dopo il film del 2009 e Into Darkness del 2013. La causa della convinzione espressa dalla Paramount fu l’aver attribuito al bilancio del primo film tutti i soldi spesi su Star Trek dalla metà degli anni ’70 fino alla realizzazione del film stesso, un’operazione di bilancio scorretta sebbene legale.

Forte del successo del primo film, Roddenberry propose un nuovo soggetto alla Paramount: i Klingon volevano contrastare l’omicidio di JFK allo scopo di alterare la storia umana e l’equipaggio dell’Enterprise doveva sventare questo tentativo. La Paramount, consapevole delle difficoltà vissute nella produzione di TMP, decise di rifiutare la proposta di Roddenberry assumendo al suo posto Harve Bennett e lasciando a Gene il ruolo marginale di consulente, ruolo che manterrà per tutti i film prodotti finché è rimasto in vita e che svolgerà fornendo idee e appunti (praticamente mai considerati da Bennett) e rispondendo alle lettere dei fan.

Il continuo aumento dei salari pagati per gli attori principali spinse Frank Mancuso, CEO della Paramount e convinto di avere tra le mani un vero e proprio gioiello, a valutare la possibilità di realizzare una nuova serie televisiva che potesse spostare l’interesse del pubblico dal cinema alla televisione limitando così le aspettative di vedere nuovi e costosi film a favore di un prodotto molto meno costoso e potenzialmente più redditizio. Dopo un iniziale rifiuto, Roddenberry, deluso dalle prime idee messe sul tavolo, decise di accettare e si mise all’opera riscrivendo la bibbia della serie inizialmente redatta da David Gerrold (che abbiamo conosciuto ad una STICCON e noto per essere stato l’inventore dei triboli).

L’iniziale accordo stipulato con la Paramount non prevedeva che Roddenberry dovesse avere il controllo della serie, ma alcune valutazioni di ordine pratico, relative al suo rapporto con il fandom, convinsero i vertici della casa di produzione ad assecondare la richiesta di Gene di assumere il ruolo di produttore esecutivo della serie.

La realizzazione delle prime due stagioni si rivelò estremamente difficoltosa: le tensioni nel gruppo degli sceneggiatori furono tali e tante da causare molteplici licenziamenti e rinnovamenti. Il coinvolgimento sempre maggiore di Rick Berman, imposto dalla Paramount ma in ottimi rapporti con Roddenberry, unitamente al sempre minor coinvolgimento nella produzione di quest’ultimo, permisero di superare l’iniziale periodo burrascoso e lanciare The Next Generation verso quel grande e lungo successo di cui gode ancora oggi.

Colpito da un ictus a settembre del 1989, Roddenberry è costretto su una sedia a rotelle. L’ictus è solo l’ultimo di una serie di problemi di salute che lo affliggevano fin dal 1980 e che sono presumibilmente la conseguenza dell’abuso di droghe e alcool che hanno aggravato uno stato di salute su cui pesavano anche il diabete e la tendenza alla pressione alta. Nel 1991 un secondo ictus gli è fatale. Muore il 24 ottobre.

Nel 1992 una parte delle sue ceneri, a bordo dello Space Shuttle Columbia, compie un volo nello spazio. Nel 1997, una piccola parte, 15 grammi, delle ceneri di Roddenberry, viene caricata a bordo della sonda Celestis che resta in orbita attorno alla terra fino al 2002 per poi disintegrarsi nell’atmosfera terrestre. Era previsto un ultimo viaggio nello spazio profondo, insieme alle ceneri della moglie Majel Barrett, ma il progetto è stato accantonato e per il momento non è dato sapere se e quando le ceneri di Roddenberry raggiungeranno nuovamente, e in che modo, lo spazio.

Anche i giornali italiani parlarono di questi viaggi spaziali.

Dal Corriere della sera del 27 gennaio 2009

LOS ANGELES – Il creatore di Star Trek e la moglie trascorreranno l’eternità nello spazio. L’anno prossimo la società specializzata Celestis manderà in orbita le ceneri di Gene Roddenberry e di Majel Barrett, sua consorte e musa cinematografica, rispettando le loro ultime volontà. Le ceneri della coppia saranno sigillate in capsule speciali, fabbricate per resistere alla permanenza nello spazio, e trasportate da una navicella spaziale assieme ai messaggi (digitali) dei fan.

SECONDO LANCIO – Dopo la morte di Gene Roddenberry nel 1991, la moglie, che ha recitato in quasi tutte le puntate della saga tv spaziale ed era soprannominata la «First Lady di Star Trek», ha incaricato Celestis di inviare parte delle ceneri del marito nello spazio nel 1997. Si pensa tuttavia che la capsula si sia disintegrata rientrando nell’atmosfera. Majel, morta il 18 dicembre scorso a 76 anni, aveva espresso il desiderio che i suoi resti finissero nello spazio assieme a quelli di Gene. Per questo è stato predisposto un nuovo lancio a un’orbita più alta. I resti stavolta «non torneranno mai sulla Terra», ha precisato una portavoce di Celestis, Susan Schonfeld.

La morte di Roddenberry quindi non ne ha decretato la scomparsa ma è stata solo la fine del suo viaggio terreno, non solo le sue ceneri hanno letteralmente preso il volo, ma dalla sua principale creazione, Star Trek, sono nati oramai una quantità impressionante di film e nuove serie televisive, e la saga sta vivendo da un decennio una vitalità che non si era probabilmente mai vista prima. Non solo Star Trek gli è sopravvissuto e sta crescendo ma dopo la sua morte vennero create due serie televisive basate su alcuni dei soggetti che Roddenberry aveva ideato negli anni ’70: Pianeta Terra – Cronaca di un’invasione (Earth: Final Conflict), e Andromeda sono divenute realtà sotto l’egida di Majel Barrett. E una terza idea di Roddenberry è diventata una serie a fumetti intitolata Gene Roddenberry’s Lost Universe.

Anche i premi post mortem sono un significativo segno del giudizio che la posterità ha dato di Roddenberry: Il premio della Space Foundation nel 2002, il “Douglas S. Morrow Public Outreach Award” per i contributi e l’entusiasmo dimostrati verso l’esplorazione spaziale, e nel 2007 Roddenberry è stato inserito nella Science Fiction Hall of Fame, mentre nel 2010 è stato inserito nella Television Hall of Fame.

Già in vita, ma ancor di più dopo la sua dipartita la reputazione di Roddenberry come un visionario futurista ha continuato a crescere. Riconoscimenti al valore delle sue idee sono anche il fatto che un episodio di Star Trek sia conservato presso lo Smithsonian Institute (la prima serie televisiva ad aver ottenuto un tale privilegio), senza nominare il modello dell’Enterprise, conservato sempre presso l’istituto, dove è conservato anche lo “Spirit of St. Louis”, senza dimenticare l’attribuzione del nome Enterprise al primo Shuttle della NASA.

Ma potremmo continuare all’infinito citando quanta tecnologia odierna ha tratto ispirazione dalla tecnologia raccontata in Star Trek o di quanti scienziati lo siano diventati stimolati dalla visione della serie o anche di quanti, nella propria quotidianità, abbiano trovato conforto o stimolo da una storia o un personaggio di Star Trek.

Potete raccontarcelo nei commenti a questo articolo o seguendo lo STIC-AL in tutte le iniziative che continueremo a fare per celebrare la figura di Gene Roddenberry, “Il grande uccello della galassia”

Una live per i cent’anni dalla nascita di Gene Roddenberry

Il 19 agosto del 1921, a El Paso, nasceva Eugene Wesley Roddenberry, per tutti Gene. Per noi trekker noto anche come Il Grande Uccello della Galassia, dalla fortunata intuizione di David Gerrold.
Nel centenario della sua nascita lo STIC-AL vuole celebrarlo attraverso una serie di iniziative alcune delle quali avete già potuto incontrarle nelle nostre pagine, nei gruppi o nel magazine… e altre verranno.
Il 19 agosto del 2021, però, nel giorno esatto del centenario, vogliamo onorare la figura e la rilevanza del creatore di Star Trek in una live interamente dedicata a Gene Roddenberry, con immagini e video inediti, approfondimenti, interviste.

La trasmissione sarà visibile nella pagina Facebook dello Stic:
https://www.facebook.com/STIC-Star-Trek-Italian-Club-635122213273510
e sul nostro canale Yuotube:
https://www.youtube.com/user/startrekitalianclub
dalle 20:30 del 19 agosto
Conduce la serata Marcello Rossi.
Interverranno Nicola Vianello, Gabriella Cordone Lisiero e Claudio Sonego.

Paramount+ arriverà su SKY… ma non solo

Apprendiamo dalla rete attraverso startrek.com, che ViacomCBS, per esportare il canale Paramount+ al di fuori degli USA sino in Europa, ha stretto un accordo con SKY (gruppo Comcast) per la distribuzione dei programmi nel Regno Unito, in Italia, Germania, Svizzera e Austria.

Non tema chi non ha SKY, dato che il canale sarà disponibile, a quanto pare, anche attraverso un servizio indipendente tramite le app per smartphone, tablet e televisioni.

Per chi è abbonato SKY, oltre che su SKY Q, avrà Paramount+ nel pacchetto Cinema senza alcun aumento. Chi non ha tale pacchetto potrà richiedere l’attivazione del canale a parte. Probabilmente l’accordo di Paramount per la distribuzione dei propri film su piattaforma che ha in Italia con Amazon Prime verrà rescisso.

Negli USA il servizio permette di abbonarsi a Paramount+ in due modalità, quella più economica e con pubblicità a 4,99$, e quella senza pubblicità a 9,99$ al mese. La versione internazionale sarà diversa da quella americana, che oltreoceano include anche i canali live come CBS cui funge da on-demand, oltre a offrire i live dei canali sportivi locali. Non sono stati annunciati i prezzi previsti per il mercato Europeo.

Tutto questo per arrivare al fatto che la nuova serie a cartoni animati Star Trek: Prodigy sarà distribuita, per frutto dell’accordo qui sopra, su SKY tramite Paramount+. ViacomCBS sta sottoscrivendo altri contratti con altri paesi per la distribuzione del canale fuori dagli USA.

Se per il momento le serie in corso sono confermate sui canali di distribuzione Netflix e Prime Video di Amazon, non si sa ancora nulla su chi distribuirà da noi Strange New Worlds.

Usiamo tanti periodi ipotetici in quanto l’accordo è stato siglato per il 2022 e quindi c’è ancora tempo per ulteriori affinamenti o ampliamenti.

Lo STIC-AL a teatro

Raccogliamo i pensieri di Daniela De Sanctis dopo l’avventura a teatro fortemente richiesta dal conduttore per uno scambio di vedute sulla saga e la sua visione del futuro.

La sigla della serie classica introduce la serata

Il 30 giugno si è tenuta a Roma una serata dedicata allo spazio nella splendida cornice immersa nel verde del Teatro Brancaccino, nell’ambito degli spettacoli organizzati e presenziati da Fabio Canino, ognuno a tema diverso.

In quest’occasione sono stati invitati a rappresentare lo STIC-AL sul palco Emanuela Farronato, Tiziana Bulzone e Claudio Galinta che, in rigorosa divisa, dapprima si sono presentati poi hanno replicato alle curiosità dell’intrattenitore. Hanno raccontato la loro longeva passione per Star Trek e scambiato divertenti battute col conduttore il quale ha altresì dato risonanza al premiato documentario “TREK IT!” di Marcello Rossi e Roberto Baldassari che divulga il fandom trek permettendo anche a chi non ha mai sentito nominare la saga di conoscerla e conoscerci.

Fabio Canino sul palco con i tre ospiti dello STIC-AL

A tal proposito, Canino ha sottolineato la difficoltà di trovare proprio degli appassionati se non grazie al successivo ausilio di Marcello Rossi, gentilmente invitato alla serata con la sottoscritta. Infatti, come tutti sappiamo, senza l’avvento di Internet o visitando fiere, vedendo episodi in famigerati orari notturni e via discorrendo, era stato arduo individuare un club di riferimento figuriamoci scoprire e con stupore altri appassionati! Il presentatore ha rimarcato l’inclusione della serie, che l’equipaggio di ogni nave stellare è formato da personaggi di molteplici etnie e che, nonostante le varie avventure e complicazioni, regni l’ottimismo cosa che lo ha fatto riflettere e chiedere da dove derivasse questa positività. La nostra risposta, singolarmente o come rappresentanti del club, è nella filosofia dello stare insieme, del confrontarsi, di conseguire il medesimo traguardo, di considerarsi una grande famiglia a dispetto dell’eterogenea quotidianità e delle naturali differenze caratteriali. Lunga vita allo STIC-AL!

Claudio, Emanuela e Tiziana prima di salire sul palco

Sulla prossima pubblicazione del club un articolo a cura di Marcello Rossi che mette in risalto ulteriori aspetti della serata.