Tornano i fumetti di Star Trek. Anteprima a Lucca Comics & Games

AGGIORNAMENTO: la presentazione è stata spostata alle ore 15 quindi non è più alle 16:30.

Molti se ne sono già accorti seguendo gli annunci che l’organizzazione di Lucca Comics & Games ha fatto presentando il programma della manifestazione: tornano in edicola i fumetti di Star Trek a cura della RW edizioni.

Come troviamo scritto nel sito della casa editrice , la RW edizioni è un editore di manga, comics, bande dessinée, fumetti, historietas.

Noi dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” stiamo collaborando con la RW edizioni per il parco testate relativo a Star Trek e il 28 ottobre alle 16:30 15:00 presso l’Auditorium del Suffragio a Lucca, Marcello Rossi e Nicola Vianello (in collegamento video) presenzieranno al lancio della serie assieme al disegnatore David Messina.

Nel catalogo di presentazione dei prodotti della casa editrice sono già state illustrate alcune delle uscite. Di seguito il ruolino di marcia delle pubblicazioni previste da novembre 2022 a luglio 2023 che andiamo a dettagliare.

Una serie regolare mensile di 72 pagine al costo di 4,50 euro che prevede al suo interno tre storie a numero.

  1. Countdown (1 – 3)
  2. Countdown (4), Spock Reflections (1 – 2)
  3. Spock Reflections (3 – 4), Nero (1)
  4. Nero (2 – 4)
  5. Star Trek Movie Adaptation (1), Starfleet Academy (1 – 2)
  6. Star Trek Movie Adaptation (2 – 3), Starfleet Academy (3)
  7. Star Trek Movie Adaptation (4), Starfleet Academy (4 – 5)
  8. Star Trek Movie Adaptation (5 – 6), Year Four (1)
  9. Star Trek ongoing (1 – 2),Year Four (2)

Per la serie, presentata a Lucca, è stata commissionata una copertina apposita a David Messina per il numero 1 che uscirà anche con una copertina da edicola e altre tre copertine riproducenti quelle degli albi originali.

Copertina di David Messina
Copertina da edicola

Una serie di volumi hardcover basati sulla serie classica in uscita ogni 4 mesi da novembre.

  1. Klingons – Blood Will Tell
  2. Mirror Images
  3. Assignment: Earth

Una serie di volumi hardcover basati su The Next Generation in uscita ogni 4 mesi da dicembre.

  1. The Space Between
  2. Intelligence Gathering

Una serie di volumi hardcover con altri contenuti in uscita ogni 4 mesi da gennaio.

  1. Alien Spotlight volume 1
  2. Alien Spotlight volume 2

Una serie di trade paperback contenenti storie tratte dai fiumetti pubblicate dalla Gold Key in uscita ogni 4 mesi da febbraio.

  1. 100 Page Spectacular
  2. Gold Key’s Archive volume 1

Una serie di volumi che raccolgono la serie di albi pubblicati dalla Marvel Comics in uscita ogni 4 mesi a partire da novembre.

  1. Marvel volume 1 (1 – 6)
  2. Marvel volume 2 (7 – 12)
  3. Marvel volume 3 (13 – 18)

Una serie di albi con le fotostorie realizzate da John Byrne in uscita ogni 4 mesi a partire da dicembre.

  1. New Visions 1
  2. New Visions 2

Una serie di volumi che raccolgono il meglio di, in uscita ogni 4 mesi a partire da gennaio.

  1. Archives volume 1 Peter David
  2. Archives volume 2 Best of Borg

Quanto sopra descritto può variare in corso d’opera.

Le copertine previste per il numero 1 della serie mensile

Daniel Davis rivela i dettagli sul suo ruolo di Moriarty in Star Trek: Picard Stagione 3

Una delle sorprese più interessanti dal trailer della terza stagione di Star Trek: Picard è la presenza di Daniel Davis nel ruolo di James Moriarty, il cattivo dei cattivi di Sherlock Holmes che nell’episodio della seconda stagione di The Next generation “Elementare, caro Data” diventa senziente a causa di un errore commesso da Geordie nel definire, al computer dell’Enterprise, i parametri di un cattivo che potesse sconfiggere Data.

Le caratteristiche narrative di Moriarty lo rendono, da quel momento e almeno fino all’episodio della sesta stagione “Una nave in bottiglia” uno dei cattivi più interessanti visti in Star Trek: un vero e proprio genio malefico.

Molti fan speravano che uno dei film successivi fosse una “Ira di Moriarty” in cui si sarebbe scontrato ancora una volta con l’equipaggio della USS Enterprise.  Ma questo non è mai accaduto… fino ad oggi, forse…

Nel trailer della terza stagione di Star Trek: Picard, abbiamo visto Moriarty minacciare ancora una volta qualcuno. Dobbiamo credere che si tratti del nostro amato equipaggio. Abbiamo anche appreso che la sua presenza sul set è stata di un solo giorno e che apparirà in un solo episodio.

Parlando del suo ruolo, Davis ha condiviso una chicca. “L’unica cosa che posso dirvi è che i fan apprezzeranno di più ciò che accadrà se capiranno che si tratta di un richiamo a una stagione precedente, molto prima che Moriarty apparisse: il primo incontro tra Riker e Data. Dovreste ricordarvelo”.

Cosa c’entra la sua apparizione nella stagione 3 di PIC con il fatto che Riker entra nel ponte ologrammi mentre Data cerca di fischiettare “Pop Goes the Weasel” in “Incontro a Farpoint”? Purtroppo dovremo aspettare ancora qualche mese per la risposta, ma ne varrà la pena.

Mentre attendiamo con trepidazione l’arrivo delle terza stagione di Picard possiamo ancora goderci la visione delle prime due stagioni disponibili su Amazon Prime.

DALLA NEW YORK COMICON CON LE INTERVISTE AGLI ATTORI: KATE MULGREW

Alla Comic Con di New York, in una sorta di speed date alcune testate giornalistiche sono state messe intorno ad un tavolo dove i vari ospiti si sono avvicendati per un0intervista, passando dopo alcuni minuti ad un altro tavolo.

Oggi vi presentiamo l’intervista a Kate Mulgrew.

22 anni dopo aver interpretato il capitano Janeway in carne ed ossa, Kate Mulgrew ora è diventata l’ologramma del suo personaggio su un’astronave comandata da bambini.

Nell’intervista che ha rilasciato al NYCC Mulgrew è divertente, riflessiva e schietta, non usa mezzi termini e sa come lavorare sulla folla (o, in questo caso, su un tavolo pieno di giornalisti).

La transizione da essere umano ad ologramma

Ci è voluto un po’ di adattamento, naturalmente. Stiamo parlando di un ologramma. Quindi la sfida era: come posso dotare questo ologramma di tratti interessanti senza renderlo una specie di copia di cartone di quello che era una volta? Così, molto lentamente, ho cercato di inserire l’umorismo, il calore, persino un certo grado di discernimento, perché alcune persone le piacciono, di altre non si fida molto e questo aspetto l’ho sviluppato lentamente. L’ologramma Janeway ha un tono un po’ più leggero, in modo che i bambini mi ascoltino con un certo grado di tranquillità. Perché penso che se si accentua la presenza della vera Janeway, come la conosciamo da Voyager, si rischia di allontanarli o stancarli. Ma alla fin fine è un processo divertente.

Il momento preferito della seconda parte di questa prima stagione:

Credo che sia uno spoiler. Però vi dico questo: ci sono diverse versioni di Janeway, e alcune sono oscure e inaspettate. Inoltre, il viaggio prende una piega straziante, e questo è stato davvero interessante.

Robert Beltran (Chakotay)

Purtroppo non ho potuto lavorare con lui. Non ho nemmeno sentito la sua voce. Alla fine si tratta di battute sparpagliate qua e là e quindi non l’ho visto. Non è come la vecchia Hollywood, i tempi d’oro in cui si entrava in cabina di registrazione e si era in due o tre, capisci? Quei giorni sono finiti. Il COVID ha dato la botta finale. Chissà, forse in futuro ci sarà un’occasione in cui Robert e io potremo ritrovarci, perché gli voglio bene, ma per ora le cose stanno così.

Lavorare da casa

No, io devo andare in uno studio. Lo esigo. Per fortuna anche loro lo pretendono. Non faccio nulla a casa. Voglio la squisita calibrazione degli ingegneri nell’altra stanza. Voglio sapere che ogni tono che sto cercando di ottenere, ogni nota, ogni intenzione è registrata perfettamente. E non credo che nel mio bagno, con un cartone appeso al muro e attaccato alla finestra, si possa ottenere lo stesso effetto. Non ci credo. No. Non mi piace nessuna delle cose che si fanno a casa. Voglio avere la percezione di andare a lavorare.

La ricerca di Chakotay da parte di Janeway è personale o professionale

Beh, questa è l’essenza di Janeway. Persone e professionale sono inseparabili: anche se si tratta della Specie 8472, che lei detestava, alla fine, in un certo senso le dispiaceva per loro. Guardate Sette di Nove, come è diventato profondamente personale l’impegno nei suoi confronti. Quindi, se sto cercando di trovare Chakotay, mi aspetto che dopo l’impegno che ci metto, dopo i tanti ostacoli e i molti colpi di scena la ricompensa sarà gratificante. Lo spero, ma in effetti non lo so.

Differenze tra il doppiaggio e la recitazione in una soap opera I Ryan

È stato cento anni fa! Ci ho lavorato solo per tre anni. Il doppiaggio è molto più facile. È molto, molto più facile. È molto libero, molto liberatorio, e sto collaborando con Kevin e Dan Hageman [i creatori della serie Prodigy n.d.t.], che non solo sono creatori e scrittori di livello geniale, ma sono anche uomini buoni e corretti. Quando lavoro con loro sento che posso fare qualsiasi cosa e che siamo in sintonia, e raramente ho sentito questo livello di collaborazione. Il live action è molto intenso. Persino in “Orange is the New Black”, dove c’era un sacco di roba in ballo, si trattava solo di “colpire il segno, tagliare, stampare, andare avanti”.  Fai una ripresa, forse due, al massimo due riprese. Qui lavoriamo, giochiamo: “Posso averne un’altra”, “Vorrei provare questo”. Non dicono mai di no. E dicono sempre: “Prova questo allora”. Rende il lavoro molto divertente.

Lavorare da sola

Siamo io e quei ragazzi [gli Hageman n.d.r.] su zoom. E va bene così. Posso dire che vivo nei confini della mia immaginazione. E in fondo cosa c’è di male? È comunque parte del mio lavoro, comunque. Di solito un attore esce e il pubblico partecipa in un modo o nell’altro, inoltre su un palcoscenico hai la macchina da presa davanti. Ma io devo comunque sempre usare il mio giudizio e metterci la mia testa. Quando si sale su un palcoscenico di fronte a 1500 persone, cosa che ho fatto spesso nella mia vita, provi un nervosismo che ti stringe il diaframma, così che anche se stai recitando Clitemnestra [con una voce alta e stridula] può suonare così [la voce torna normale]. Capite? Nella cabina di regia non c’è nessuno, quindi sono rilassata e la voce scorre attraverso le corde vocali, la laringe è libera, la mascella è rilassata e posso salire, scendere, andare oltre e l’emozione esce molto, molto facilmente.

Janeway davanti alla nuova generazione di fan a Star Trek

Ottima la scelta di Janeway. Chi altro poteva essere? È un’ottima scelta. Sono stati intelligenti e Alex Kurtzman è stato furbo a chiedermelo perché credo che abbia capito qualcosa che nemmeno io riuscivo a vedere, ed è per questo che è il visionario che ha assunto il controllo di tutto il franchise. Sapeva che le mamme avrebbero detto ai loro figli di cinque anni: “Guarderemo ‘Star Trek: Prodigy’ e ti dirò chi è quella persona”. Il bambino capirà che si tratta dell’ologramma Janeway, ma la madre lo supporterà con la sua conoscenza dei capitani. Credo che l’intenzione fosse proprio questa: rendere la visione appassionata e la conversazione intergenerazionale. E sarà una conversazione madre/figlio straordinaria.

Cosa ha portato Mulgrew nel ruolo dell’ologramma Janeway

L’umorismo, non la morbidezza, non la tenerezza, ma l’empatia. Questo ologramma prova empatia per questi ragazzi. Voglio dire, sono tutti nei guai. Soprattutto Dal, che ha sofferto probabilmente più di tutti loro messi insieme. Quindi l’ologramma Janeway deve esercitare diplomazia e saggezza quando si tratta di avere a che fare con un ragazzo come Dal, che è così sicuro di morire che fa di tutto per impedirlo. Anche in questo caso, si tratta di un rapporto personale, ma deve essere sempre fondato sul fatto che Janeway è lì per insegnare loro le qualità della Flotta Stellare e la Prima Direttiva. “Prendetevi per mano e andiamo. Non potete farcela da soli”. Se solo lo sapessimo come specie, ma non lo sappiamo, vero? Non possiamo farcela da soli.

Il viceammiraglio Janeway incontra l’ologramma Janeway

Vedremo che dinamica si svilupperà. Immagino che sarà un po’ sprezzante nei confronti dell’ologramma, fino a quando l’ologramma non la convincerà del contrario. Insomma non sembra essere molto maturata da questo punto di vista.

In attesa di vedere le nuove puntata di Star Trek: Prodigy che verranno distribuite a partire dal 27 ottobre 2022, potete gustarvi le prime dieci su Amazon Prime e seguire i nostri aggiornamenti.

Star Trek: Prodigy Supernova

Il gioco Star Trek: Prodigy Supernova esce ufficialmente oggi, 14 ottobre, per PlayStation 4®,
PlayStation 5, Nintendo Switch™, Xbox One, Xbox X|S e Steam.

Sviluppato da Outright Games, “Supernova” è il primo videogioco di Star Trek da molto tempo a questa parte; immergendosi nel cuore di Star Trek, i giocatori potranno mettersi alla prova con enigmi e sfide coadiuvati dall’intero cast di Star Trek: Prodigy, che riprende i propri ruoli come ad esempio,
Kate Mulgrew nei panni di Janeway.

Il gioco inizia esattamente dove avevamo lasciato i nostri eroi alla fine della prima stagione, il Diviner è in qualche modo tornato insieme ai suoi “Osservatori” e l’equipaggio della USS Protostar vaga in un sistema che presto diventerà una supernova.

Questo gioco è rivolto ai giocatori più giovani, il gameplay è semplice, tuttavia, chi l’ha provato afferma che comunque non sia ne limitanto o noioso.

“Sentire i personaggi di Prodigy interagire è fantastico. Attraverso il gameplay, riceviamo commenti che si aggiungono a ciò che sappiamo.
Un esempio è Janeway che dice: “Sto fangirlando”. Siate onesti. Nessuno si aspettava che il capitano Janeway dicesse una cosa del genere.
Ebbene, l’ologramma Janeway lo fa inoltre i giocatori possono raccogliere oggetti da esporre nella sala del capitano della Protostar, tra cui Deep Space Nine, il razzo a curvatura Phoenix e la tuta temporale di Michael Burnham. Che grandi riferimenti.”

Star Trek: Prodigy è una serie che si propone di introdurre il pubblico più giovane a Star Trek, pertanto, insegna alcuni dei valori di Star Trek in modi nuovi.
Uno dei più comuni è sempre il cambiamento climatico e la cura del pianeta ad esempio attraverso i dialoghi del gioco, apprendiamo che il pianeta su cui inizia il gioco si è prosciugato a causa del riscaldamento globale la stessa Janeway fa riferimento al 21° secolo.

La serie tornerà sugli schermi il 27 ottobre tramite Paramount+. Al New York Comic Con 2022 è stato rivelato che l’attore Ronny Cox sarà una guest star della serie riprendendo il personaggio di Edward Jellico di Star Trek: The Next Generation, mentre un romanzo basato sulla storia del gioco, scritto da Robb Pearlman, è in arrivo nel gennaio 2023.

Fonte: TrekCentral

WILLIAM SHATNER: Boldly Go. Il volo spaziale

Si dice che “l’esperienza sia la migliore insegnante”, ma io direi che “la scorciatoia per la maturità è imparare dalle esperienze degli altri”. Man mano che cresciamo, la nostra visione del mondo cambia e modella e rimodella il nostro modo di vedere le cose.  Se avete letto le memorie di William Shatner, avete visto proprio questo nel corso dei decenni.

Il suo ultimo libro Boldly Go: Reflections on a Life of Awe and Wonder (Riflessioni su una vita di stupore e meraviglia), scritto in collaborazione con Josh Brandon, è stato pubblicato da Atria Books il 4 ottobre e offre una visione ancora più approfondita del suo modo di vedere il mondo (e in questo caso, letteralmente) e di ciò che ha imparato. In questo breve articolo ci concentriamo sulla esperienza nello spazio, fatta grazie a Jeff Bezos di cui potete vedere un documentario su Amazon Prime dal titolo Shatner nello spazio

Nei giorni scorsi molti giornali hanno lanciato e rilanciato la notizia che William Shatner avrebbe paralto del suo viaggio nello spazio, con titoli come “Il capitano Kirk smonta il suo viaggio nello spazio” oppure “Opprimente tristezza” o ancora “Mi ha reso triste” e via dicendo. Chi di noi ha seguito la diretta del viaggio nello spazio di Shatner e ha ascoltato il suo lungo discorso al rientro ha sicuramente colto quanta emozione l’attore 91 enne abbia riportato dal suo breve viaggio, e quanto abbia colto e appreso da esso. Ha sicuramente proposto anche argomenti di riflessione profondi e con venature tristi: sulla condizione umana, sul nostro pianeta, sulla labilità della vita, ma con saggezza. Nel libro approfondisce questi argomenti. Eccone alcuni passaggi, a voi giudicare:

“Ho guardato in basso e ho potuto vedere il buco che la nostra astronave aveva fatto nel sottile strato di ossigeno bluastro che circondava la Terra. Era come se ci fosse una scia dietro al punto in cui eravamo appena stati e, non appena l’avevo notata, era scomparsa.

Ho continuato la mia visita autoguidata e ho girato la testa nella direzione opposta, per fissare lo spazio. Amo il mistero dell’universo. Amo tutte le domande che ci sono state poste in migliaia di anni di esplorazioni e di ipotesi. Stelle che sono esplose anni fa, la cui luce viaggia fino a noi anni dopo; buchi neri che assorbono energia; satelliti che ci mostrano intere galassie in aree che si pensava fossero del tutto prive di materia… tutto questo mi ha entusiasmato per anni… ma quando ho guardato nella direzione opposta, nello spazio, non c’era nessun mistero, nessuna maestosa meraviglia da ammirare… tutto ciò che ho visto è stata la morte.

Ho visto un freddo, oscuro, nero vuoto. Era diverso da qualsiasi oscurità che si possa vedere o sentire sulla Terra. Era profondo, avvolgente, totalizzante. Mi voltai verso la luce di casa. Potevo vedere la curvatura della Terra, il beige del deserto, il bianco delle nuvole e il blu del cielo. Era la vita. Vita che nutre e sostiene. Madre Terra. Gaia. E io la stavo lasciando.

Tutto ciò che avevo pensato era sbagliato. Tutto ciò che mi aspettavo di vedere era sbagliato.

… Ho scoperto che la bellezza non è là fuori, ma qui sotto, con tutti noi. Lasciarmi tutto alle spalle ha reso il mio legame con il nostro piccolo pianeta ancora più profondo”.

Ha poi aggiunto che è stato il sentimento di dolore più forte che abbia mai provato. Come l’interferenza dell’uomo abbia danneggiato il pianeta su cui viviamo al punto che potrebbe andare tutto perduto. 

Un altro frammento, profondo, della sua nuova visione del mondo:

“Può cambiare il modo in cui guardiamo il pianeta, ma anche altre cose come i Paesi, le etnie, le religioni; può indurre a rivalutare istantaneamente la nostra armonia condivisa e a spostare l’attenzione su tutte le cose meravigliose che abbiamo in comune invece che su ciò che ci rende diversi. Ha decuplicato la mia visione del potere del nostro bellissimo e misterioso intreccio umano collettivo e, infine, ha restituito al mio cuore un sentimento di speranza. In questa insignificanza che condividiamo, abbiamo un dono che forse altre specie non hanno: siamo consapevoli non solo della nostra insignificanza, ma anche della grandezza che ci circonda e che ci rende insignificanti. Questo ci dà forse la possibilità di ridedicarci al nostro pianeta, gli uni agli altri, alla vita e all’amore intorno a noi. Se cogliamo questa occasione.”

Che dire, negli anni Shatner ha acquisito una profondità che forse non pensava lui stesso di avere. Nell’attesa di altri dettagli sul libro e nella speranza di vederlo tradotto in italiano restate con noi per altri aggiornamenti.

WILLIAM SHATNER: Boldly Go. Un nuovo libro

William Shatner non è nuovo alla pubblicazione di libri di memorie. A partire dagli anni ’80, infatti, ha periodicamente raccontato la sua vita e trasmesso le sue memorie ai posteri attraverso una piuttosto corposa lista di autobiografie risultato di interviste e approfondimenti fatti da vari autori o giornalisti. In Italia non tutta la sua produzione è stata tradotta, ma speriamo che questo prossimo volume lo sarà, anche considerando l’interesse che ha suscitato il documentario di Amazon Shatner nello spazio.

Nel nuovo libro di memorie, Boldly Go: Reflections on a Life of Awe and Wonder (Riflessioni su una vita di stupore e meraviglia), uscito pochi giorni fa, il 91enne attore, noto per i suoi ruoli iconici nella TV americana (il capitano Kirk e T.J. Hooker), ma anche regista, scrittore, ideatore di serie televisive e recentemente persino astronauta, ha pubblicato una serie di saggi sulla sua vita e sulle sue esperienze.

Uno dei temi trattati è la “faida” in corso con i suoi colleghi di Star Trek, uno scontro verbale che dura ormai da decenni. In un’intervista a USA Today, l’ha riassunta in modo semplice: “Penso che il problema siano loro, non io”.

D’altro canto i suoi colleghi di lavoro, nel corso degli anni, non si sono certamente trattenuti dall’esprimere le proprie opinioni.

James Doohan, il compianto interprete di Montgomery Scott, ha dichiarato: “Mi piace il Capitano Kirk, ma non mi piace Bill. È così insicuro che riesce a pensare solo a se stesso”.

Walter Koenig, lo storico interprete di Pavel Checkov, ha dichiarato: “Per essere sicuri, ogni inquadratura era impostata in modo che lui fosse in primo piano. Lui si bloccava automaticamente in quel modo e, come ho detto prima, i registi lo assecondavano”. Koenig ha aggiunto, con un certo sarcasmo: “Ma era anche sensibile: non ho mai avuto la sensazione che volesse essere amico degli attori non protagonisti”.

Il confronto più significativo, però, è stato forse quello con George Takei, l’interprete di Hikaru Sulu, che nel corso degli anni ha fatto molte accuse sulle interazioni di Shatner con gli attori non protagonisti, affermando: “È difficile lavorare con qualcuno che non fa gioco di squadra. Il resto del cast capisce cosa fa funzionare una scena: tutti contribuiscono. Ma Bill è un attore meraviglioso e lo sa, e gli piace avere la macchina da presa sempre addosso”.

Ma per Shatner, la cosa più sconvolgente sono stati i commenti di Takei sul suo recente viaggio nello spazio, in cui ha detto che Shatner era la cavia di Jeff Bezos. Al che Shatner ha risposto: “Perché Takei ha reso queste dichiarazioni?  Dopo che sono sceso dal mio breve viaggio nello spazio e ho raccontato la mia esperienza e parlato del riscaldamento globale, lui ha detto: ‘Probabilmente l’hanno mandato su perché era il più vecchio disponibile a farlo’. È stato meschino. Non c’è motivo. E non me ne frega niente della sua opinione. Ma questo tizio non sta bene”.

Insomma scambi di opinioni al vetriolo.

Naturalmente il libro non si concentra solo sui pettegolezzi e sui conflitti, ma anche sul senso delle sue esperienze e su ciò che hanno lasciato nella vita e nell’anima dell’attore.

Non resta che acquistarlo in originale o attendere una pubblicazione in italiano per gustare appieno le esperienze di vita di un uomo che sicuramente la vita l’ha vissuta appieno.

STAR TREK al New York Comic Con – parte III

Lo scorso fine settimana si è tenuto il Comic Con di New York e come ormai è diventata una radicata abitudine, l’occasione è stata ghiotta per presentare qualche novità relativa alle serie di Star Trek in produzione.

Il terzo panel è stato dedicato a Star Trek: Picard, con la presenza dei produttori esecutivi Alex Kurtzman, Rod Roddenberry e Terry Matalas oltre agli attori Brent Spiner (Data), Gates McFadden (Beverly Crusher), LeVar Burton (La Forge), Marina Sirtis (Troi), Michael Dorn (Worf) e, naturalmente, Patrick Stewart (Picard). Stewart ha introdotto il nuovo trailer con un caloroso “Gustatevelo!”.

Oltre all’improvvisa svolta pacifista di Worf (al che Riker commenta “Moriremo tutti”), l’aspetto più importante del trailer sono i tre cattivi della stagione.

Il primo è Amanda Plummer figlia del mai troppo compianto Christopher Plummer, nel ruolo di Vadic. Matalas dice che la Plummer è l’unica persona che hanno sempre voluto per il ruolo e che Vadic “è un po’ un mistero: ha un motivo profondo, ma comprensibile, per volersi vendicare di Picard e della Federazione”. Matalas ha anche descritto Vadic come “un classico cattivo di Star Trek”.

Il secondo antagonista, rivelato verso la fine del trailer, è Daniel Davis nel ruolo dell’ologramma Moriarty. L’arcinemesi di Sherlock Holmes è stata introdotta per la prima volta nell’universo Trek nell’episodio “Elementare, caro Data” di Star Trek: The Next Generation, quando, grazie a un errore di La Forge, gli è stata accidentalmente conferita capacità senziente. È tornato nell’episodio “La nave in bottiglia”, in cui Picard, alla fine dell’episodio, lo ha “abbandonato” a vagare in una galassia olografica facendogli credere che fosse uscito dal ponte ologrammi e fosse libero di muoversi nel mondo reale. Se è venuto a conoscenza dell’inganno, potrebbe comprensibilmente avere qualcosa da ridire sull’Ammiraglio.

“Il ritorno di Moriarty è divertente e minaccioso allo stesso tempo”, ha commentato Stewart.

Infine, è stato finalmente rivelato il personaggio di Spiner della terza stagione: Lore, il fratello di Data, che soffre di una grave sindrome da figlio di mezzo. L’ultima volta che lo abbiamo visto ne “Il ritorno dei Borg, Part II” di TNG, Data lo aveva disattivato. È interessante notare che al panel IDW è stato annunciato che Lore farà parte del nuovo fumetto Star Trek: Defiant. Se, come ha Jackson Lanzing, i fumetti sono ormai considerati canon, questo fumetto, che si svolge più di 20 anni prima di PIC, potrebbe essere collegato in qualche modo alla terza stagione.

Durante il panel non sono stati rivelati dettagli sul ritorno di Lore, e Spiner ha scherzato sul fatto che se avesse detto qualcosa, sia lui che il moderatore Josh Horowitz sarebbero finiti in prigione.

Ma i cattivi vecchi e nuovi saranno solo una parte del divertimento della nuova stagione. Che ne sarà degli altri personaggi che amiamo tanto? Il cast era stato messo in guardia dal rivelare troppo, il che li ha portati a non rivelare… quasi nulla.

“Worf sta compiendo un viaggio”, ha detto Michael Dorn. “Sono stato molto fortunato che i produttori abbiano incorporato entrambe le nostre idee su dove sarà e dove andrà. Ci sono molte cose che volevo mantenere del personaggio e molte altre che sono stato convinto a cambiare”.

Horowitz ha cercato di convincere la Sirtis a rilasciare qualche spoiler, ma tutto ciò che ha detto è stato: “La mia trama è intrecciata con tutto ciò di cui non possiamo parlare”.

“Riker e Picard sono spesso come fratelli”, ha detto Frakes. “Riker è sempre stato di supporto a Picard, l’ho sempre pensato… eppure… avevamo delle divergenze di opinione, diciamo”.

“Geordi non è mai stato coinvolto in una relazione sana”, ha detto Burton alla sala. “Sono felice di annunciare che quando lo incontriamo Geordi non solo è sposato, ma ha anche due figlie”. Le figlie sono interpretate da Ashlei Sharpe Chestnut e dalla vera figlia di Burton, Mica Burton.

Per quanto riguarda la Dottoressa Cusher, McFadden ha detto: “È andata da qualche parte nell’universo a fare una specie di nuovo ‘Medici senza frontiere’… e le stanno dando la caccia”.

La terza stagione sarà il canto del cigno di Star Trek: Picard, un’ultima avventura per questi personaggi che abbiamo amato per 30 anni. Stewart l’ha descritta come un’esperienza appagante. Inevitabilmente, un membro del pubblico ha chiesto loro se questa fosse davvero la fine per l’equipaggio. 20 anni fa, la risposta sarebbe stata inequivocabilmente: “sicuramente”. Ma nell’odierno universo televisivo di Star Trek non c’è davvero una certezza.

“Non siamo ancora morti”, ha detto Frakes.

L’ultima parola di Stewart è stata un messaggio per la Paramount Pictures: “Possiamo ancora fare un film…”.

La terza stagione di Star Trek: Picard debutterà il 16 febbraio. Nel frattempo, potete seguire tutte le avventure su Amazon Prime e continuare a seguire le nostre pagine di news per aggiornamenti.

STAR TREK al New York Comic Con – parte II

Lo scorso fine settimana si è tenuto il Comic Con di New York e come ormai è diventata una radicata abitudine, l’occasione è stata ghiotta per presentare qualche novità relativa alle serie di Star Trek in produzione.

Il secondo panel dedicato a Star Trek si è concentrato su Prodigy, con la presenza dei produttori esecutivi Alex Kurtzman, Rod Roddenberry, Kevin e Dan Hageman (che sono anche i creatori della serie) e Ben Hibon (che dirige anche alcuni degli episodi) inoltre gli attori Brett Gray (Dal), Jameela Jamil (Asencia) e Kate Mulgrew (Janeway). Cominciamo dando un’occhiata al trailer della seconda metà della prima stagione:

Del suo ritorno la Mulgrew ha detto: “È una sensazione assolutamente fantastica, e non pensavo che potesse essere meglio di Voyager, dove rappresentavo la novità di essere il primo capitano donna. Ma qui ci rivolgiamo a una fascia demografica che in qualche modo ci è sfuggita in tutti questi anni ma che è anche quella che apprezza di più l’ideologia di Star Trek: i bambini. Grazie a Prodigy comincerà una conversazione cross-generazionale come non abbiamo mai visto prima in Star Trek“.

Hibon ha parlato degli “alieni ricevuti in ereditò da Star Trek” che vedremo in PRO (così sembra che possiamo abituarci a chiamare Star Trek: Prodigy d’ora in avanti): “I Borg, i Romulani, i Klingon!!! Li vedremo tutti, un vero e proprio regalo per i fan, per noi e per l’equipaggio. Amiamo questi alieni, il loro design, e ciò che rappresentano e ci piace tornare su di loro aggiungendovi un piccolo tocco ‘Prodigy‘ pur rispettandone l’origine e le caratteristiche viste fino ad ora”.

Il trailer lascia intendere che nella seconda parte della stagione scopriremo qualcosa di più sul background di Dal. “Non posso svelarlo”, ha detto Gray a proposito della rivelazione da dove (o da chi) provenga il suo personaggio. “Ma posso dirvi che sarà epico e che potrebbero esserci più domande che risposte. È davvero fantastico vedere, in un certo senso, la sua crescita, perché fin dall’inizio della serie Dal non sa chi è o qual è il suo scopo, quindi, anche se ha imparato molto e ne ha passate tante, in realtà è solo all’inizio del suo percorso”.

Jameela Jamil è nuova nell’universo Trek ed è entusiasta. “Guardo Star Trek da quando avevo tipo quattro anni, con i miei fratelli, e quindi quando è arrivata l’e-mail che mi offriva il ruolo, non ho chiesto quanti soldi, non ho chiesto di leggere un copione, ho scritto un “SI” urlato, credo, in maiuscolo, probabilmente. Ero al settimo cielo”.

“Mio figlio è un grande fan”, ha raccontato Roddenberry a proposito della serie. “Quando stavo per guardarlo con lui in realtà stavo per guardarlo per lui, perché era stato presentato come uno show per bambini. Ma questo non è un programma per bambini, gente… è Star Trek in tutto e per tutto. E adoro il fatto che tutte le serie siano così diverse.”

“Proprio di recente”, ha continuato, “lui [suo figlio] si è arrabbiato con me perché, ovviamente, ha finito di guardare la prima metà della stagione. Mi ha guardato e mi ha detto: ‘Voglio vedere la prossima’. E io gli ho detto: ‘Dovrai aspettare’. E lui: ‘Non puoi fare qualcosa?'”.

Sappiamo da diversi mesi che Billy Campbell tornerà nel ruolo di Okona, visto per la prima volta in The Next Generation e poi in un cameo a sorpresa in Lower Decks. Ma Okona non è l’unico personaggio che arriva in PRO.

“Per chi non lo sapesse”, ha detto Dan Hageman, “c’è un certo Ronny Cox che interpreta l’Ammiraglio Jellico”. I fan ricorderanno Jellico come il personaggio polarizzante a cui fu affidato il comando dell’Enterprise quando il capitano Picard fu inviato in missione segreta in “Il peso del comando, parti I e II” di TNG.

“L’Ammiraglio Janeway ha bisogno di un contraltare”, ha aggiunto Kevin. “Qualcuno che le renda le cose difficili. Chi meglio dell’Ammiraglio Jellico?… Ci saranno molti altri ritorni: i nostri personaggi si stanno avvicinando allo spazio della Federazione e vi promettiamo che ci saranno personaggi leggendari, divertenti e folli che torneranno in Prodigy“.

La prima parte della prima stagione di Star Tek: Prodigy è disponibile su Paramount+ e potremmo vedere nuovi episodi a partire dal 27 ottobre.

Continuate a seguirci per altri dettagli dalla Convention di New York e non solo.

STAR TREK al New York Comic Con

Lo scorso fine settimana si è tenuto il Comic Con di New York e come ormai è diventata una radicata abitudine, l’occasione è stata ghiotta per presentare qualche novità relativa alle serie di Star Trek in produzione.

Il primo panel dedicato a Star Trek ha riguardato Discovery, con la partecipazione dei produttori esecutivi Alex Kurtzman, Rod Roddenberry e Michelle Paradise, e degli attori Anthony Rapp (Stamets), Wilson Cruz (Culber) e Sonequa Martin-Green (Burnham) che, a causa di precedenti impegni di lavoro, è apparsa solo virtualmente.

Durante il panel è stato dato un primo sguardo alla quinta stagione, cominciando dal trailer:

Una cosa che balza subito agli occhi, guardando il trailer, è la presenza di alcuni volti nuovi presentati al pubblico da Michelle Paradise.

Il primo volto “nuovo” è quello di Callum Keith Rennie (che noi conosciamo per i suoi ruoli in Battlestar Galactica, Jessica Jones e The Umbrella Academy) nel ruolo del Capitano Rayner, che la produttrice definisce “un capitano un po’ burbero che ha alcune cose da imparare”.

Rapp conferma che il carattere del personaggio rispecchia quello dell’attore che “è burbero, un burbero ‘orsacchiotto amabile’, ma è come un nuovo meraviglioso pezzo della ricetta di questa serie”.

Altri personaggi nuovi sono Eve Harlow (conosciuta per la sua partecipazione a The 100, Agents of S.H.I.E.L.D. e Titans) nel ruolo di Malinne Ravel ed Elias Toufexis (che era già apparso in Discovery in un altro ruolo) nei panni degli ex corrieri di L’ak, la coppia, sempre secondo Paradise, è “un po’ un personaggio alla Bonnie e Clyde”.

Cruz ha poi risposto a una domanda sul tono che avrà questa prossima stagione: “Ogni stagione ha avuto un cambiamento di tono, e in questa stagione il cambiamento sarà ancora maggiore. Stiamo vivendo un’avventura e tutti si fanno avanti e usano le loro proprie forze per risolvere… un mistero. Quello che mi piace di più di questa stagione è proprio questa ricerca che stiamo facendo e come ci trasformiamo in una squadra per risolvere il mistero”.

“C’è un confronto che sta avvenendo in ciascuno di noi”, aggiunge Sonequa Martin-Green, “noi che dobbiamo prendere quelle difficili decisioni che impattano su chi siamo veramente come persone ma anche su chi siamo veramente come gruppo, a causa del mistero che ci avvolge, e in un modo nuovo e più profondo di quanto abbiamo mai visto”.

Secondo Rapp, nella quinta stagione Stamets “sta cercando di capire il suo nuovo percorso di esplorazione scientifica. Per lui la scienza non è solo ‘Oh, che idee fantastiche’, ma è la sua ragione d’essere. Quindi, la ricerca di ciò che lo porterà nel successivo gradino della sua vita è una cosa davvero entusiasmante”.

La quinta stagione di Discovery dovrebbe debuttare all’inizio del 2023. Nel frattempo, potete seguire tutte le avventure su Paramount+ e continuare a seguire le nostre news per rimanere aggiornati su tutte le novità di Star Trek.

Alla Reunion ospite la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi

L’appuntamento del 19 e 20 novembre con la Reunion XVIII all’Hotel Mediterraneo a Riccione si sta avvicinando e possiamo finalmente annunciare che con noi non avremo il classico ospite ma bensì la Fondazione dedicata al Maestro italiano degli effetti speciali, la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi.

I tre Oscar nel logo sono
1977 – Special Achievement Award per King Kong
1980 – Migliori effetti speciali per Alien
1983 – Migliori effetti speciali per E.T. l’extra-terrestre

Chi non ricorda l’iconico alieno E.T. che ancora oggi ci stupisce per le sembianze così diverse dai classici alieni fin troppo umani visti fino alla sua comparsa sul grande schermo, dove la creatura del Maestro ha saputo recitare alla perfezione le emozioni provate?

Per il quarantennale dell’uscita del film siamo orgogliosi di presentare al pubblico della Reunion la riproduzione in scala 1:1 dell’extraterrestre più amato della storia del cinema, accompagnata dalla figlia del Maestro, Daniela Rambaldi, che assieme al suo staff ci racconterà nelle giornate di sabato e domenica della carriera di suo padre, Carlo Rambaldi.

Sarà possibile ammirare E.T. in un apposito corner dedicato.

La Fondazione Culturale Carlo Rambaldi nasce nel 2014 per volontà della famiglia Rambaldi con lo scopo di preservare, restaurare, conservare, esibire e divulgare le Opere del M° Rambaldi e la Sua figura per il tramite di Mostre, Workshop, Masterclass e percorsi formativo-didattici rivolti alle nuove generazioni di appassionati nel campo degli Effetti Speciali tradizionali e delle evoluzioni della Cultura Cinematografica.
Inoltre, dal 2015, con l’intento di abbracciare tematiche sociali, la Fondazione Rambaldi organizza eventi culturali con raccolta fondi che devolve ad Associazioni impegnate nel dare assistenza a bambini e ragazzi autistici e promuove progetti di sensibilizzazione per la tutela dei bambini e delle Donne.
Nelle Sue Mission, vengono coinvolti artisti ed amici dando loro ampio spazio per collaborazioni.

La scheda di iscrizione a questo link