Aggiornamento 05/03/2021
Invertendo la dinamica vista nell’episodio della serie classica “Specchio, specchio”, in “Specchio incrinato – prima parte” l’Enterprise riceve l’inaspettata visita del capitano Kirk e del comandante Spock dall’universo dello specchio.
La loro presenza non passa inosservata ed è il risultato di un conflitto di potere in corso nell’universo alternativo. Lo scopo di Kirk viene in parte chiarito sul finale della prima parte, quando viene svelata l’alleanza con il comandante klingon Kor: ai nemici della Federazione un dispositivo di occultamento, al capitano la “nostra” Enterprise con nuove armi per poter riconquistare il posto che gli compete nell’universo dello specchio.
Fin qui, dove eravamo rimasti.
Nella seconda parte i nodi vengono al pettine: in una sequenza di scontri a fuoco e tanta azione si conclude l’inevitabile conflitto tra l’Enterprise e i Klingon, ma non mancano i grandi ideali della Federazione a fare da contorno.
A metà dell’albo una bella sorpresa per gli amanti del design klingon: Byrne, utilizzando computer grafica, immaginazione e qualche fotogramma tratto dalla classica, ci fa fare un inedito giro all’interno dell’incrociatore di Kor.
Il finale, che per ovvi motivi non vi sveliamo, è invece una inedita ed inaspettata sorpresa, sia per il lettore che per il capitano Kirk.
Buona lettura
Aggiornamento 07/10/2020
L’eco del tempo
Dopo alcuni numeri di prova finalmente Byrne entra nel vivo della sua intuizione e comincia a lavorare seriamente sul suo progetto. Non che fino a questo albo non lo avesse fatto, ma in questa storia, che noi pubblicheremo in due inside, per la prima volta utilizza al meglio le potenzialità di Photoshop o di qualunque programma abbia utilizzato: già si era intravisto qualcosa di originale nell’ultima storia ma qui, per la prima volta vengono realizzati interi set originali e in maniera massiccia, vengono poi inseriti tanti volti nuovi, stazioni e alieni mai visti prima per farli interagire in una storia a cui non manca per nulla il sapore delle puntate della serie classica.
Una stazione spaziale federale, con a bordo un ex membro dell’equipaggio dell’Enterprise (Shea, uno di quelli che viene ridotto ad un prisma di sali minerali e poi riportato alla sua completezza umana dagli alieni provenienti dalla galassia di Andromeda), riceve una strana comunicazione dal capitano Kirk, una comunicazione vecchia di secoli, dal centro della galassia.
Anche se a volte gli effetti speciali non sono realizzati in maniera ottimale questa storia, come la precedente, fa capire quanto Byrne sia non solo appassionato di Star Trek, ma anche un ottimo narratore.
Dopo alcuni interessanti scambi di battute tra i vari personaggi, che permettono di approfondire i loro caratteri e le loro relazioni, anche con ufficiali inseriti solamente per l’occasione, parte la missione. Attraverso viaggi nella galassia, varchi temporali, specie umane evolute in altre forme di vita ed altro ancora Byrne ci regala una bellissima storia della serie classica che però voglio lasciarvi scoprire con la lettura di questa entusiasmante storia che troverete pubblicata in New Visions 6 e 7, rivista che conterrà i nostri amati Inside 205 e 206.
Se siete curiosi troverete queste ed altre storie al seguente link: www.stic.it/stic_rivista.html
Aggiornamento 14/09/2020
The Mirror, Cracked – Specchio incrinato seconda parte
Invertendo la dinamica vista nell’episodio della serie classica “Specchio, specchio”, in “Specchio incrinato – prima parte” l’Enterprise riceve l’inaspettata visita del capitano Kirk e del comandante Spock dall’universo dello specchio.
La loro presenza non passa inosservata ed è il risultato di un conflitto di potere in corso nell’universo alternativo. Lo scopo di Kirk viene in parte chiarito sul finale della prima parte, quando viene svelata l’alleanza con il comandante klingon Kor: ai nemici della Federazione un dispositivo di occultamento, al capitano la “nostra” Enterprise con nuove armi per poter riconquistare il posto che gli compete nell’universo dello specchio.
Fin qui, dove eravamo rimasti.
Nella seconda parte i nodi vengono al pettine: in una sequenza di scontri a fuoco e tanta azione si conclude l’inevitabile conflitto tra l’Enterprise e i Klingon, ma non mancano i grandi ideali della Federazione a fare da contorno.
A metà dell’albo una bella sorpresa per gli amanti del design klingon: Byrne, utilizzando computer grafica, immaginazione e qualche fotogramma tratto dalla classica, ci fa fare un inedito giro all’interno dell’incrociatore di Kor.
Il finale, che per ovvi motivi non vi sveliamo, è invece una inedita ed inaspettata sorpresa, sia per il lettore che per il capitano Kirk.
Buona lettura
Se siete curiosi troverete queste ed altre storie al seguente link: www.stic.it/stic_rivista.html
Aggiornamento 02/05/2020
Con il doppio numero 3/4 potrete trovare storie ambientate nell’universo alternativo più amato dai fan e una storia ricca di emozioni come solo Star Trek ha mai saputo regalarci:
Sweet Sorrow – Dolce dispiacere
La maggior parte delle storie raccontate in Star Trek, anche quando i contenuti sono drammatici, mantiene sempre una certa vena di leggerezza di fondo, data da molti fattori, come ad esempio il rapporto tra i membri dell’equipaggio. Talvolta, però, le storie sono intensamente drammatiche: una su tutte “Uccidere per amore”. Tanto drammatiche da non lasciare spazio per l’umorismo o la leggerezza. E sono spiazzanti. Come questa breve storia che ci regala Byrne.
Poche pagine, ma intense e commoventi. Difficile trattenere le lacrime di fronte all’intensità delle emozioni che scaturiscono da Janice Rand e dalle sue amiche che si raccolgono attorno a lei per supportarla e confortarla in un momento di sofferenza.
La storia racconta l’uscita di scena dell’attendente Rand dalla serie classica, ma non vi vogliamo dire di più, solo soffermatevi sulle ultime tavole, sullo scambio di sguardi tra l’attendente e il capitano Kirk. Byrne ha scelto per quest’ultimo una delle inquadrature del viso e uno degli sguardi più intensi, compassionevoli e intimamente sofferenti che William Shatner ha donato all’animo gentile del capitano Kirk.
The Mirror, Cracked – Specchio incrinato
Il titolo svela immediatamente l’ambientazione: L’universo dello specchio. E infatti la storia è ambientata solo poche settimane dopo lo scambio visto in “Specchio, Specchio” e racconta ciò che è accaduto a bordo della ISS Enterprise e della vendetta che quegli eventi impongono al capitano Kirk.
Non possiamo certo svelarvi più di così per non rovinarvi la sorpresa, lasciateci solo dire che si tratta di una storia piena di azione, colpi di scena, cattivi a tutto tondo vecchi e anche qualcosa di decisamente nuovo nelle ultimissime tavole. Possiamo però dirvi che si vedono gli interni di una nave aliena che ben conosciamo, ma in modi mai visti prima e che a tutti gli effetti questo è davvero un ottimo sequel.
Se siete curiosi troverete queste ed altre storie al seguente link: www.stic.it/stic_rivista.html
Nella nuova rivista Star Trek New Visions numeri 1 e 2 avete trovato una grossa sorpresa ossia i fumetti che danno nome al nuovo progetto editoriale edito da Ultimo Avamposto in collaborazione con lo Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero”.
Il fumetto che avete potuto leggere e che potete recuperare attraverso gli usuali canali del club, è il primo numero di un progetto nato nel 2013 con il nome di Strange New Worlds e proseguito fino a pochi mesi fa con la serie New Visions che numero dopo numero troverete nei prossimi albi della rivista del club.
È un’idea che solamente un vero appassionato avrebbe potuto avere, quella che potrebbe sognare ciascuno di noi: realizzare una nuova sceneggiatura utilizzando fotogrammi, forbici, colla e un minino di fantasia narrativa. Potremmo definirla un’operazione da Art Attack ma in fondo il suo nome più corretto è fotoromanzo.
L’autore ha immaginato una storia e l’ha messa su carta usando fotogrammi presi da vari episodi, elaborandoli con Photoshop e sostituendo, a volte, i volti originali con quelli utili alla storia.
Solo che l’autore non è un semplice appassionato di Star Trek, un fan come tanti, bensì John Byrne, un acclamato scrittore. Il suo nome è legato alla miniserie “Man of Steel”, base narrativa di tutti i fumetti di Superman scritti dopo gli eventi raccontati nella miniserie del 1986 “Crisi sulle terre infinite”, con cui la DC Comics rimodellò il proprio universo fittizio dandogli una nuova veste (e chi è appassionato di fumetti capirà bene cosa intendo).
Ma John Byrne è stato anche autore di Justice League of America, inoltre su un soggetto originale scritto da Chris Claredon e disegnato da Byrne, è basato il film, campione di incassi con oltre 700 milioni di dollari in tutto il mondo, “X-Men – giorni di un futuro passato”. E già con queste credenziali… ma Byrne ha lavorato anche su Batman, Wonder Woman, L’Uomo Ragno, I Fantastici Quattro, She Hulk, Star Wars e Star Trek sia come sceneggiatore che come disegnatore. Possiamo tranquillamente definirlo un autore con un curriculum di tutto rispetto.
La storia che ha scelto di raccontare in Strange New Worlds, è un affascinante sequel dell’episodio “Oltre la galassia”. Da vero appassionato della serie Byrne ha voluto dare un seguito ad una delle prime storie di Star Trek, una storia che, come tante altre, si era conclusa lasciando in sospeso molte domande.
Byrne ci riporta su Delta Vega per raccontarci cosa è accaduto a Gary Mitchell ed Elizabeth Dehner dopo essere stati dati per morti e sepolti sul pianeta.
Il tenente Uhura rileva un segnale proveniente dal lontano pianeta e il capitano Kirk decide di verificarne la natura. Bones viene messo al corrente da Spock degli eventi dei quali non poté essere testimone non essendo all’epoca ancora imbarcato sull’Enterprise.
Una volta sul pianeta l’incontro con l’entità che vi dimora riporterà alla luce antichi rancori ma anche un sentimento di umanità che sembrava essere andato perduto.
Se con questo breve riassunto vi abbiamo solleticato non vi resta che soddisfare la vostra curiosità andando a leggere il primo numero interamente pubblicato insieme agli Inside numero 200 e 201 reperibili al seguente link: www.stic.it/stic_rivista.html
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