Buongiorno a tutti e scusate il ritardo. La STICCON è finita, stiamo tutti in viaggio verso le nostre città, ma voi a casa siete rimasti in sospeso, in attesa di notizie. Cerchiamo quindi di rimediare. STICCON con tempo autunnale, decisamente inclemente, con temperature al di sotto della media: sabato è piovuto, e per un attimo, guardando dalle finestre del Centro Congressi, mi è sembrato di vedere animali che correvano a coppie in direzione del lungofiume, ma probabilmente è stata solo una mia impressione. In ogni caso ho tirato fuori dalla valigia il maglione di lana. Dunque, cosa abbiamo avuto sabato? La riunione del gruppo STIC di Facebook (altrimenti detti “gli alcolisti anonimi”). E poi gli ospiti. Abbiamo accolto per la prima volta a Bellaria nientemeno che Darth Vader. Come? No, non era Hayden Christiansen. Darth Vader, dai. Non Anakin Skywalker, intendo proprio il tipo alto, nero, massiccio e con problemi di asma bronchiale. Sì, proprio quello originale, David Prowse. Un pezzo della storia del cinema fantastico. C’era lui sotto i nostri letti, la notte, quando eravamo piccoli e abbiamo visto Star Wars la prima volta al cinema (come facesse poi a trovare spazio sotto il mio letto, non l’ho mai appurato; un trucco dei Sith, immagino). Poi Robbie McNeill, il Tom Paris di “Voyager“. (No, ragazzi, non mi riferisco alla nota trasmissione televisiva, anche se devo dire che, con l’età, un po’ a Giacobbo assomiglia). Infine, il gran maestro dello horror italiano, Dario Argento, che ci ha terrorizzato tutti, da ragazzi, con i suoi film, e che ha ricevuto il primo “Premio Alberto Lisiero”, istituito proprio a partire da quest’anno in memoria del nostro Ammiraglio.
E, parlando di premiazioni, alla sera c’è stata la consegna dei Premi Italia. Lo STIC si è piazzato ottimamente. Ha vinto il sito web, curato da Marco Pesaresi. Ha vinto l’Inside Star Trek Magazine, nella categoria rivista professionale. Ha vinto Ultimo Avamposto Editore, per il romanzo internazionale. Ha vinto Gabriella, per il miglior articolo su rivista professionale (sempre l’Inside). Ma soprattutto ha vinto Alberto, come miglior curatore (per l’Inside) e miglior operatore artistico. Il tributo migliore all’Ammiraglio, però, è stato il filmato diffuso in sala al termine della serata, per ricordare i momenti più divertenti di questi anni. Non è stato triste, è stato una celebrazione. Non vedrete mai quel video su Youtube, ma se verrete a visitare Gabriella all’Ammiragliato, lei certamente ve lo mostrerà. E poi la sfilata dei costumi, con scenette e gruppi appartenenti a tutti i fan club della convention. Ghostbusters, ufficiali della flotta zombie, vulcaniani sith, scienziati pazzi e creature deformi, Uomini In Nero, Signori del Tempo, Panda giganti e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. I due pezzi forti, comunque, sono stati due gruppi dalle forti componenti femminili. Da un lato abbiamo avuto “Le ragazze di Mudd”, con un quartetto di aliene molto…uhm… ma davvero molto, molto…interessanti, che hanno fatto alzare decisamente l’indice di gradimento della serata (Nicola, si puo’ dire indice? No, non so se era proprio quello, però il gradimento c’è stato). D’altronde è tempo di crisi, e se non si risparmia sui costumi, su cosa altrimenti? Dall’altro lato, un atteso ritorno alla STICCON, il gruppo delle Moire. Un gruppo decisamente… eeehh… diverso, ma di impatto altrettanto forte, ve lo garantisco. Impossibile da dimenticare, anche volendo. Credetemi, ci ho provato. Gran serata e gran divertimento. E con qualche soddisfazione personale (no, non sto parlando di quella ricavata dalla visione delle “Ragazze di Mudd”, che comunque c’è stata): Paolo Attivissimo mi ha chiesto un autografo! (Nicola, che ne dici se l’anno prossimo metto un banchetto anch’io come fanno gli attori? Come dici? Di frutta e verdura? Sì, in effetti potrei anche tirar su qualche soldo, non ci avevo pensato) E così è finita anche sabato. Ci aspettava l’ultima giornata, che quest’anno sarebbe stata piu’ interessante del solito. Ma di questo parleremo nella prossima puntata, come dicono gli scrittori VERI. Stay tuned!
Carlo Recagno
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