Non staremo a raccontarvi le scene che ci hanno deliziato all’IMAX di Pioltello, perché sappiamo che la rete vi offre già le analisi approfondite di ogni fotogramma dell’anteprima di questo road show. Nonostante si sia trattata di un’anteprima in 2D in cui montaggio, effetti e soprattutto musica non erano definitivi, vi assicuriamo che Star Trek Into Darkness varrà la pena di un’attesa che per noi italiani si protrarrà fino al 13 di giugno.
Come promesso, però, vi diamo una piccola anticipazione dell’intervista al produttore Bryan Burk, persona squisita, alla mano e che sprizzava entusiasmo genuino. Ci siamo intrattenuti con lui insieme a molti nostri colleghi per oltre venti minuti, in quella che si è presto trasformata quasi in una chiacchierata con un nuovo fan che si è appassionato alla saga da quando l’ha scoperta producendo i nuovi film.
“Quando si parla di Star Trek, la gente pensa che sia uno dei tanti film di fantascienza in giro… per me non è fantascienza, è scienza vera. Quando guardo Star Trek non penso a invasioni aliene o a invenzioni pazzesche, penso che quello è il mio futuro, quello dei miei nipoti e pronipoti” dice Burk. Poi indica il circolo di giornalisti intorno a sé: “La prova è che tutti voi siete qui ad ascoltarmi e avete un comunicatore in tasca, e state registrando ciò che dico con i vostri DiPAD!”
E le prove non finiscono qui, come voi tutti sapete: alle STICCON sono decenni che presentiamo incontri con scienziati e astronauti, tra i quali annoveriamo chi ha cominciato a sognare lo spazio quando era una ragazzina Socia dello STIC. Burk lo potrà scoprire leggendo la copia dell’ultimo numero di Inside Star Trek Magazine che gli abbiamo regalato.
“La verità”, ha detto ancora il produttore, “è che con il primo dei nostri film abbiamo voluto fare di tutto per non allontanare da noi i fan di Star Trek, ma la cosa più importante era comunque fare un film per tutti gli altri, perché in caso contrario Star Trek sarebbe finito: gli appassionati sono un pubblico troppo di nicchia per far vivere una saga di questo livello. Avevamo bisogno di non perdere quegli appassionati, ma anche di andare coraggiosamene avanti. Questo prossimo film è per tutti gli altri, perché capiscano che cosa si sono persi finora. Quando usciranno dal cinema avranno scoperto un intero universo di cui non sapevano l’esistenza.”
Bryan Burk ha detto molte altre cose e, pur non rivelando nulla sulla trama o sul cattivo di Star Trek Into Darkness, ci ha parlato di un terzo film (forse nel 2016), di una possibile serie, del 3D, del suo film Trek preferito e si è lasciato andare a un paio di intriganti aneddoti… che però vi racconteremo integralmente fra qualche settimana sullo specialissimo numero di Inside Star Trek Magazine che uscirà a maggio.
Commenti recenti