Il nostro viaggio attraverso la storia di Star Trek in Italia, vista dalle pagine dell’Inside ci ha portati al numero 21 della nostra più che trentennale rivista.
L’ottobre del 1988 vede qualche piccola novità in termini di grafica perché tranne che per la scritta, scansionata ma realizzata a mano da Alberto, anche la copertina è finalmente realizzata al computer. Qualcosa che noi oggi, diamo per scontata, ma che all’epoca rappresentava una evoluzione tecnologica non da poco
L’editoriale, come è consuetudine, si addentra nei dettagli del contenuto dell’Inside, ma soprattutto si sofferma su un aspetto che vorremmo sottolineare. Per una associazione neocostituita e che si impegna nell’organizzazione di eventi a livello nazionale e nella pubblicazione di una fanzine, superare il giro di boa di un intero anno associativo, è un traguardo non da poco. Permette di guardare al futuro con rinnovata voglia di impegnarsi a fondo. Il fatto che dopo oltre trent’anni la rivista venga ancora pubblicata, ma soprattutto che il club sia vivo e vegeto, dimostra quanto i semi gettati negli anni ’80, e il duro lavoro di quegli anni, abbiano prodotto una pianta che ancora fiorisce e produce.
Citati nell’editoriale che avete appena letto, i Log Plus vengono qui orgogliosamente presentati in tutto lo splendore che all’epoca era possibile. Il lavoro assiduo e certosino dei soci e delle socie che si sono alternate nella gestione della Sezione editoriale ha dato vita a oltre un centinaio di pubblicazioni amatoriali, consentendo agli affamati lettori italiani, di cibarsi di ottima letteratura altrimenti irraggiungibile per i più. Sebbene esistano già, all’epoca, pubblicazioni professionali, il lavoro della sezione editoriale non si è mai interrotto, perché mai è venuta meno la voglia degli appassionati di scrivere e leggere narrativa Trek. Prova ne è che, soprattutto negli Stati Uniti, la pubblicazione di romanzi ambientati nel nostro universo narrativo preferito non è mai venuta meno e ancora oggi escono mensilmente nuove pubblicazioni, purtroppo non sempre disponibili nella nostra lingua.
Tra le curiosità citate, vale la pena ricordarne due: i bollini, che per diversi anni potranno essere raccolti e incollati sulla tessera e il Trek bricolage, ovvero la produzione di oggetti Trek. Fin da allora lo STIC ha garantito uno spazio di visibilità all’interno delle STICCON, spazio che oggi è diventato il Fantamodellismo di Italian KlinZha Society che tante meraviglie ci ha permesso di gustare e tanti premi ha elargito.
Più volte è capitato di leggere, tra le pagine dell’Inside qualche rara condoglianza riservata a soci che si sono particolarmente distinti nelle attività del club, ma più frequentemente si è preferito dare spazio alla gioia con felicitazioni per matrimoni, nascite ed eventi importanti accaduti ai nostri associati, come ben descrive la vignetta di Alberto.
I concorsi sono strettamente legati sia alla pubblicazione dell’Inside che all’attività editoriale del club, fornendo materiale che negli anni è stato spesso pubblicato nell’uno o dall’altra. E ancora oggi, pervicacemente, continuiamo a proporre concorsi letterari e grafici. Anche se la poesia si è un po’ persa, non sono mancati negli anni tentativi di onorarla anche attraverso, non tanto tempo fa, gli Haiku.
Il programma della STICCON è sempre stato corposo, fin dalle primissime convention, ma è interessante vedere come si è ampliato negli anni. Sfogliate i programmi delle convention più recenti per valutare quanto si sia ampliato l’orizzonte degli interessi: verso la fantascienza, la letteratura, il fantasy, la tecnologia, lo spazio e tanto altro ancora.
Nelle pagine dalla 14 alla 17 dell’Inside viene presentata una attenta e approfondita analisi di The Next Generation. Ma attenzione, la serie non era ancora apparsa in Italia, né sarà disponibile per diversi anni ancora, con l’eccezione di poche VHS. L’analisi è molto più che una recensione, perché non si sofferma su un singolo episodio ma approfondisce alcuni aspetti della serie, sia tecnologici che ambientali, ma anche personaggi e situazioni. Soprattutto, però, si sofferma su un elemento chiave, qualcosa che farà discutere gli appassionati per anni, e che si ripropone ancora oggi con l’avvento della nuova era produttiva che stiamo vivendo: cosa è e cosa non è Star Trek? Di certo non è facile definire cosa lo sia, se non, banalmente, dire che tutto ciò che porta il marchio Star Trek lo è per definizione.
Ma lo spirito di Star Trek cos’è? Ognuno di noi avrà la sua personale risposta e non si potrà certo dice che sia giusta o sbagliata. Star Trek, in ciascuno di noi, ha toccato corde differenti, e ci siamo appassionati alla serie, ciascuno di noi, per motivi che possono essere del tutto differenti da quelli di altri appassionati, e potremmo tranquillamente credere che laddove non ritroviamo ciò che ha fatto battere il nostro cuore la prima volta allora quella serie non è più Star Trek. Ma è davvero così? Forse nelle pagine che seguono, troverete una risposta, o comunque una riflessione non banale, supportata anche dalle parole dello stesso Roddenberry..
Anche la recensione di Incontro a Farpoint non è, in fondo, una vera e propria recensione, perché non si sofferma sulla trama, ma esclusivamente una analisi dell’edizione italiana. Chi ha avuto modo di ascoltarla (e qualche traccia è rimasta nell’edizione estesa dell’episodio pilota) si ricorderà parecchi difetti, sia nella traduzione, che nell’audio, che nella scelta delle voci. Ecco, se volete sapere come sarebbe stata The Next Generation, e tutte le produzioni di Star Trek successive, senza la presenza dello STIC, recuperate il doppiaggio di fine anni ’80. Un’idea, comunque, potete farvela leggendo queste due pagine tratte dall’Inside 21.
All’interno del training previsto dall’attività denominata STIC Academy (da non confondere con il gioco successivo, figlio degli anni ’90) vi presentiamo qui una scheda tecnica con qualche dettaglio “gustoso” sul funzionamento dei replicatori alimentari. Naturalmente redatto prima che in Star Trek VI si vedessero le cucine dell’Enterprise. Però molto di quanto scritto da Mariangela Cerrino corrisponde con ciò che ci è stato detto dei replicatori nelle serie successive.
Gli aggiornamenti presenti in questo numero si dedicano, naturalmente, sia al film in quel momento in lavorazione (Star Trek V) che alla seconda stagione di The Next Generation, con gli avvicendamenti dei personaggi femminili, di cui conosceremo i retroscena solo molti anni dopo. Di Star Trek V è interessante notare come sulla carta sembrasse a tutti gli effetti un buon prodotto, sebbene poi si sia rivelato, a detta di molti appassionati e della critica, uno dei peggiori film di Star Trek. Malgrado ciò, contiene parecchi momenti entrati a far parte in maniera decisiva della mitologia di Star Trek. Una per tutti la canzone Row your boat cantata davanti al fuoco di un campeggio.
Lo STIC ha sempre avuto una particolare attenzione nei riguardi della narrativa Trek, e pur con lo spazio sempre troppo risicato con cui l’Inside ha spesso dovuto confrontarsi, laddove è stato possibile ha pubblicato racconti dei soci, soprattutto i racconti partecipanti ai vari concorsi. In queste pagine vi presentiamo il racconto scritto da Gabriella Cordone “6 milioni di lumache non valgono una nave stellare” ambientato nella prima stagione di The Next Generation.
Non manca nemmeno in questo numero lo spazio dedicato ad un’altra forma d’arte: il disegno con uno Spock immerso in un paesaggio alieno.
Originale iniziativa, la Star Trek Adventure, offriva la possibilità di vivere in prima persona le avventure di Star Trek. La prima Adventure, presentata in queste pagine, è rimasta attiva dal 1988 al 1994, ospitata a Los Angeles presso gli Universal Studios, mentre la seconda è stata ospitata ad Orlando, in Florida dal 1991 al 1996.
E concludiamo con il profilo dell’ingegner Scotty, ovviamente antecedente a quanto di lui si è scoperto qualche anno dopo tra Generazioni e The Next Generation.
Prima di salutarvi, solo una precisazione. Le pagine qui presentate sono spesso a colori, ma naturalmente l’Inside che i soci ricevevano a casa non lo era, avendo però a disposizione i documenti originali ci è sembrato più interessante presentarveli in questo formato.
Se questo Inside è stato il primo che avete ricevuto, o se avete dei particolari ricordi che lo coinvolgono, condivideteli con noi nei commenti.
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